Il terremoto, un castigo divino per le unioni civili? Radio Maria smentisce
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È il 30 ottobre, sono passate solo dodici ore
dall’ultimo devastante
terremoto che ha sconvolto il Centro Italia, ai microfoni di Radio Maria, uno speaker spiega:
«Dal punto di vista
teologico questi disastri sono una conseguenza del peccato originale, quindi si possono considerare veramente come
castigo del peccato originale, anche se la parola non piace, ma io lo dico lo
stesso, è una parola biblica. Chiaramente si deve intendere bene cosa si
intende per castigo […] »
«Arrivo al dunque, castigo
divino. Certo che si ha l’impressione che queste offese che si recano alla
legge divina, pensate alla dignità della famiglia, del matrimonio, ma alla
stessa dignità dell’unione sessuale al limite, no? …ecco vien fatto veramente
di pensare che siamo davanti…chiamiamolo castigo divino, certamente richiamo
molto forte alla Provvidenza, ma non diciamo nel senso affettivo… ma un senso
di richiamo alle coscienze per ritrovare quelli che sono i principi della legge
naturale».
Dichiarazioni, inizialmente attribuite – salvo
poi fare un passo indietro – al direttore padre
Livio Fanzaga, finite subito nell’occhio del ciclone. C’è chi, come L’Espresso (3 novembre) ha titolato: Terremoto, Radio Maria: “Colpa delle Unioni
Civili”. Secondo il settimanale non sarebbe la prima volta che
Radio Maria dà interpretazioni simili delle catastrofi naturali: nel 2009 aveva
dichiarato che quella del terremoto in Abruzzo era stata una tragedia voluta
dal Signore: l’intento sarebbe stato quello di far partecipare il popolo
abruzzese della sua sofferenza durante la settimana santa di passione prima
della Pasqua.
Radio Maria che con i suoi 850 ripetitori permette
una copertura in tutta Italia pari a quella della Rai, nel 2011 aveva cercato
anche di spiegare calamità oltreoceano, come quella del terremoto giapponese:
il professor Roberto De Mattei,
vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), durante la sua
trasmissione “Radici Cristiane”, collocò il
sisma che causò un mostruoso tsunami e il disastro di Fukushima all’interno di
«un disegno divino».
PER IL VATICANO,
DICHIARAZIONI OFFENSIVE E SCANDALOSE
«Sono affermazioni offensive per i credenti e
scandalose per chi non crede», ha dichiarato monsignor Angelo Becciu,
sostituto alla Segreteria di Stato, interpellato dall’ANSA. Becciu ha spiegato
che si tratta di affermazioni «datate al periodo precristiano e non rispondono
alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da
Cristo. I terremotati ci perdonino, a loro solidarietà del Papa».
«Cristo – ha aggiunto monsignor Becciu – ci ha
rivelato il volto di Dio amore non di un Dio capriccioso e vendicativo. Questa
– spiega – è una visione pagana, non cristiana».
«Chi evoca il castigo divino ai microfoni di Radio
Maria – afferma ancora mons. Becciu – offende lo stesso nome della Madonna che
dai credenti è vista come la Madre misericordiosa che si china sui figli
piangenti e terge le loro lacrime soprattutto in momenti terribili come quelli
del terremoto».
«Radio Maria – aggiunge il presule, tra i più
stretti collaboratori del Papa – deve correggere i toni del suo linguaggio e
conformarsi di più al Vangelo e al messaggio della misericordia e della
solidarietà propugnato con passione da Papa Francesco specie nell’anno
giubilare. Non possiamo non chiedere perdono ai nostri fratelli colpiti dalla
tragedia del terremoto per essere stati additati come vittime dell’ira di Dio.
Sappiano invece che hanno la simpatia, la solidarietà e il sostegno del Papa,
della Chiesa, di chi ha un briciolo di cuore».
Nel frattempo, il conduttore di Radio Maria al centro della vicenda, padre
Giovanni Cavalcoli, intervenuto a La
Zanzara su Radio 24 ha ribadito: «Confermo tutto, terremoti
provocati da peccati dell’uomo come le unioni civili». «Il Vaticano? Si
ripassino il catechismo», ha aggiunto, rispondendo alle domande di Giuseppe
Cruciani.
LA SMENTITA DI
RADIO MARIA
Radio Maria ha poi emesso una nota dal titolo:
«Radio Maria smentisce L’Espresso».
«La redazione di Radio Maria – si legge – smentisce
categoricamente che Padre Livio Fanzaga abbia pronunciato le parole
attribuitegli riguardo “Il terremoto che sarebbe colpa delle unioni civili”.
Fra l’altro il 30 ottobre, domenica, Padre Livio non aveva nessuna diretta su
Radio Maria. L’espressioni riportate sono di un conduttore esterno, che le ha
fatte a titolo personale, e che non
rispecchiano assolutamente il pensiero dell’emittente a riguardo».
IL VESCOVO DI CREMONA
Intanto su Facebook il
vescovo di Cremona Antonio Napolioni,
pur senza mai citare il caso Radio Maria, scrive: «Come uomo, credente e
vescovo, non posso tacere
davanti alle bestemmie che vengono elargiti da pulpiti digitali, stampati e
parrocchiali, quando si attribuisce al terremoto la valenza di “castigo di Dio
per le unioni civili, o… per l’Europa che ha smarrito le sue radici cristiane,
o per altri motivi…”. Invito a
rispettare la fede e la pazienza dei cristiani del Centro Italia,
come ogni altra vittima di calamità e violenze, e a non ferirli con parole
sventurate, che fanno più male delle pietre».