Il nuovo Vicario di Roma (Angelo De Donatis) e le sue meditazioni sulla misericordia
- I sacerdoti, porte della Misericordia
- Il sacerdote, uomo della Misericordia
- I sacerdoti porte della Misericordia, fiume d’amore che dà vita
- Gioia e Misericordia
- Debolezza e Misericordia
- Misericordia che unisce
- Chiamati dalla Misericordia
- Il prezzo della Misericordia
- Correzione e Misericordia
- Misericordia e Sacramenti
- Misericordia e Memoria
- Misericordia e Carità
- Preghiera e misericordia
- Festa e misericordia
- Riposo e misericordia. «Per chi è il sabato?»
Don Pelati: De Donatis «buon padre e un buon pastore»
Parla il parroco di San Marco Evangelista, per dieci anni con il nuovo vicario in quella comunità: «Questa mattina mi ha scritto: “prega per me”»
«Questa mattina mi ha inviato un messaggio nel quale diceva “Oggi è la festa di San Filippo Neri, prega per me!”. A mezzogiorno, quando la nomina a vicario di Roma è stata ufficializzata, ho capito il senso di quel messaggio». A parlare è don Lorenzo Mario Pelati, parroco a San Marco Evangelista in Campidoglio, per dieci anni, dal 2005 al 2015, vice parroco di monsignor Angelo De Donatis, nuovo vicario del Papa per la diocesi di Roma.
Monsignor De Donatis ha guidato la basilica di piazza Venezia per dodici anni e si è sempre distinto per l’accoglienza che riservava a tutti. «San Marco Evangelista – spiega don Lorenzo – non ha una vera e propria comunità parrocchiale. Gli abitanti sono solo 127. È la cosiddetta “parrocchia di elezione” che viene scelta dai fedeli soprattutto per celebrare i sacramenti, perlopiù i matrimoni. Don Angelo mi ha insegnato ad accogliere tutti pur essendo consapevole che queste persone probabilmente non inizieranno a frequentare la nostra chiesa».
Don Lorenzo descrive don Angelo attribuendogli le qualità di padre e pastore. «Quando sono stato nominato suo vice parroco mi ha dato fiducia fin da subito – racconta –. Mi ha sempre spronato nel mio cammino, incoraggiato nelle cose importanti. Sono sempre stato colpito dalla sua attenzione ai particolari, alle esigenze di tutti, dalla sua calma nel fare le cose, dalla sua innata pazienza e dall’affidamento totale alla Provvidenza quando c’erano decisioni importanti da prendere. Credo che in questa parrocchia, in modo particolare, lui abbia manifestato tutto il suo essere padre e pastore. Ha saputo impostarla e metterla in piedi nonostante sia una parrocchia che potremmo definire di “passaggio” soprattutto per i turisti».
A dimostrazione del suo carattere tranquillo l’essere riuscito a non far trapelare nulla della sua nomina a vicario di Roma. «Ci siamo visti in questi giorni – prosegue don Lorenzo – era tranquillo come sempre. Domenica l’ho anche accompagnato in una parrocchia per un battesimo e abbiamo parlato del più e del meno come nostro solito. L’ho appreso come tutti a mezzogiorno». Catechesi, ritiri mensili, esercizi spirituali e la Scuola di vita del primo venerdì del mese le tante attività svolte da monsignor De Donatis quando era parroco a San Marco. «Sono certo che continuerà ad essere un buon padre e un buon pastore anche in questo nuovo incarico» conclude don Lorenzo.
A dimostrazione del suo carattere tranquillo l’essere riuscito a non far trapelare nulla della sua nomina a vicario di Roma. «Ci siamo visti in questi giorni – prosegue don Lorenzo – era tranquillo come sempre. Domenica l’ho anche accompagnato in una parrocchia per un battesimo e abbiamo parlato del più e del meno come nostro solito. L’ho appreso come tutti a mezzogiorno». Catechesi, ritiri mensili, esercizi spirituali e la Scuola di vita del primo venerdì del mese le tante attività svolte da monsignor De Donatis quando era parroco a San Marco. «Sono certo che continuerà ad essere un buon padre e un buon pastore anche in questo nuovo incarico» conclude don Lorenzo.