Appunti per l'omelia di Tutti i santi
Vogliamo farci santi? La risposta non
è scontata, anzi, sembra che la proposta non ci riguardi: “Non sono mica un
santo” – diciamo a volte per giustificare le nostre mancanze.
Eppure essere santi significa vivere
in pienezza la nostra vita, trovare la felicità qui in terra così come in
cielo: questo lo desideriamo tutti (almeno la felicità in terra!).
Un santo non è una persona perfetta:
non esistono persone perfette. Non è un supereroe: non esistono neanche loro.
Non è una persona che ha rinunciato ai piaceri della vita, anche se non fa
della sua vita una ricerca ai piaceri.
Per farci santi non dobbiamo essere
papi, vescovi, preti o suore.
Per farci santi occorre essere amici
di Dio, capaci di chiedergli scusa e aiuto, capaci di fargli spazio nella vita
quotidiana, di interpellarlo durante il giorno nella preghiera, di lasciarci
amare da lui e di amarlo (in particolare amando concretamente il prossimo).
Dio è la fonte della felicità: avere
Lui significa avere vita, speranza, felicità.
Le beatitudini sono delle strade per
sperimentare tutto questo: sono felici-beati coloro per i quali è il regno dei cieli, coloro che saranno
consolati, saziati, troveranno misericordia, vedranno Dio, saranno chiamati
figli di Dio
Le condizioni per trovare la felicità
sono quelle paradossali dove sperimentiamo il bisogno di Dio, lo invochiamo,
accogliamo: essere poveri in spirito, ovvero mendicanti di Dio, essere nel
pianto, avere fame della sua giustizia…
Tutto questo ci rende miti, operatori
di pace, misericordiosi, puri di cuore … simili a Dio.
“Nella Chiesa, santa e
composta da peccatori, troverai tutto ciò di cui hai bisogno per crescere verso
la santità. Il Signore l’ha colmata di doni con la Parola, i Sacramenti, i
santuari, la vita delle comunità, la testimonianza dei santi”[1].
In questa nostro mondo dove a far
notizia sono le guerre, le ingiustizie, le catastrofi, la cronaca nera… c’è
un’umanità silenziosa, nascosta che cammina secondo le vie della beatitudine.
C’è la santità della porta accanto: madri e padri, nonne e nonni, giovani e
bambini che vivono e trasmettono la fede … che come sale della terra, come
lievito, come luce del mondo donano speranza e sapore e luce al mondo.
La storia non è fatta dai potenti, ma
da coloro che costruiscono un mondo migliore. Saliamo sulle spalle dei giganti
della fede che sono la miriade di santi di ogni continente, età, condizione
sociale… per scorgere la presenza di Dio e trovare in Lui, anche noi, la
felicità. “Una moltitudine immensa che nessuno poteva contare di ogni nazione,
tribù, popolo e lingua”.
“Siate santi, perché io sono santo” –
dice il Signore. Siamo realmente figli di Dio e noi, con Lui e per mezzo di
Lui, “saremo simili a Lui perché lo vedremo come egli è”. È Lui il destino del
mondo, lui ha vinto il maligno.