Parole di vita (raccolte a novembre-dicembre): citazioni, preghiere...
La nuova preghiera del Papa a San Giuseppe per il 2022: proteggi chi fugge
“San Giuseppe, tu che hai sperimentato la sofferenza di chi deve fuggire tu che sei stato costretto a fuggire per salvare la vita alle persone più care, proteggi tutti coloro che fuggono a causa della guerra, dell’odio, della fame. Sostienili nelle loro difficoltà, rafforzali nella speranza e fa’ che incontrino accoglienza e solidarietà. Guida i loro passi e apri i cuori di coloro che possono aiutarli. Amen.”
San Giuseppe,
tu che hai custodito il legame con Maria e con Gesù,
aiutaci ad avere cura delle relazioni nella nostra vita.
Nessuno sperimenti quel senso di abbandono
che viene dalla solitudine.
Ognuno si riconcili con la propria storia,
con chi lo ha preceduto,
e riconosca anche negli errori commessi
un modo attraverso cui la Provvidenza si è fatta strada,
e il male non ha avuto l’ultima parola.
Mostrati amico per chi fa più fatica,
e come hai sorretto Maria e Gesù nei momenti difficili,
così sostieni anche noi nel nostro cammino. Amen.
Non siamo noi a dover 'salvare il Natale', ma è il Natale che salva noi, tutti noi, credenti, non credenti e diversamente credenti.
Preghiera dinanzi al presepe
Signore Gesù, noi ti vediamo bambino
e crediamo che tu sei il Figlio di Dio
e il nostro Salvatore.
Con Maria, con gli angeli e con i pastori
noi ti adoriamo.
Ti sei fatto povero
per farci ricchi con la tua pover tà:
concedi a noi di non dimenticarci mai
dei poveri e di tutti coloro che soffrono.
Proteggi la nostra famiglia,
benedici i nostri piccoli doni,
che abbiamo offerto e ricevuto,
imitando il tuo amore.
Fa che regni sempre tra noi
questo senso di amore
che rende più felice la vita.
Dona un Buon Natale a tutti, o Gesù,
perché tutti si accorgano che tu oggi sei venuto
a portare al mondo la gioia.
Preghiera di Sant’Anselmo (1033-1109):
«Signore, insegnami a cercarti. Mostrati, quando ti cerco. Non posso cercarti, se tu non mi insegni; né trovarti, se tu non ti mostri. Che io ti cerchi desiderandoti e ti desideri cercandoti! Che io ti trovi cercandoti e ti ami trovandoti!» (Proslogion, 1).
In una stanza silenziosa c'erano quattro candele accese. La prima si lamentava: «Io sono la pace. Ma gli uomini preferiscono la guerra: non mi resta che lasciarmi spegnere». E così accadde. La seconda disse: «Io sono la fede. Ma gli uomini preferiscono le favole: non mi resta che lasciarmi spegnere». E così accadde. La terza candela confessò: «Io sono l'amore. Ma gli uomini sono cattivi e incapaci di amare: non mi resta che lasciarmi spegnere». All'improvviso nella stanza comparve un bambino che, piangendo, disse: «Ho paura del buio». Allora la quarta candela disse: «Non piangere. Io resterò accesa e ti permetterò di riaccendere con la mia luce le altre candele: io sono la speranza». In questo racconto al centro c'è un bambino, come il neonato Gesù del testo evangelico (Lc 2, 22-40): è lui a far sfavillare nuovamente le candele spente. Sì, perché sulla storia le tenebre si allargano spegnendo le luci della pace, dono sempre sospirato, della fede che allarga gli orizzonti e dell'amore che riscalda la vita. Rimane l'ultimo filo di luce, quello della candela della speranza. Ad essa si rivolge il bambino per riportare in vita la pace, la fede e l'amore
(Breviario laico. 366 riflessioni giorno per giorno, Mondadori 2006).
"... non so più agire e prego; prego non so ben dire
chi e per cosa; ma prego: prego (e in ciò consiste
– unica! – la mia conquista) non, come accomoda dire
al mondo, perché Dio esiste:
ma, come uso soffrire io, perché Dio esista.
Questo faccio per voi, per me, per tutti noi.
D’altro non mi chiedete. Sono un semplice prete".
(Giorgio Caproni, Lamento (o boria)del preticello deriso)
Siamo come un vaso bucato che non si riempie mai: abbiamo bisogno di affetto, di riempire il nostro vuoto, ma senza riuscirci.
Dice San Gregorio di Nissa:
«“Un vaso bucato è l’occupazione nei piaceri” (Pr 23,27); attingendo sempre al piacere con ansia, coloro che si danno da fare in queste occupazioni mostrano una fatica che non trova mai pieno compimento, poiché, mentre versano sempre qualche cosa nell’abisso del desiderio […] non saziano il desiderio».
Papa Francesco:
Opera la pace in mezzo agli uomini. E non ascoltare la voce di chi sparge odio e divisioni. Non ascoltare queste voci. Gli esseri umani, per quanto siano diversi gli uni dagli altri, sono stati creati per vivere insieme. Nei contrasti, pazienta: un giorno scoprirai che ognuno è depositario di un frammento di verità.
Amare significa amare l’inamabile.
Perdonare significa perdonare l’imperdonabile.
Credere significa credere nell’incredibile.
Sperare è poter sperare quando tutto sembra perduto.
G.k. Chesterton
«L’amore è questa incomprensibile energia per la quale più se ne spende, più se ne riproduce nelle fibre. Al contrario, chi lo risparmia lo spreca, se lo ritrova inutile e marcito»
(Erri De Luca)