Omelia per la XXI domenica del tempo ordinario (B): "Tu solo hai parole di vita eterna"
Siamo arrivati alla conclusione del capitolo VI di Giovanni dedicato a Gesù pane di vita. La prima lettura ci indica un'altra conclusione: quella del cammino dell'Esodo.
In comune hanno una esigenza: rinnovare la propria fede, la propria adesione, la propria scelta: continuo a scegliere Dio o mi sono lasciato attrarre dagli idoli? E nel Vangelo: "volete andarvene anche voi?".
Perché il discorso di Gesù è duro, non fa sconti, non cerca di assecondare le voglie degli ascoltatori, non indora la pillola. E questi non sono i soliti "nemici" (i giudei che cercano di incastrarlo e di eliminarlo), ma gli stessi discepoli, cioè coloro che hanno lasciato tutto per seguirlo. Che ne hanno fatto il loro maestro di vita. Ma i discorsi che sta facendo non riescono ad accettarli: mangiare la sua carne e bere il suo sangue! Cibarsi di lui per avere la vita eterna!
Sono discorsi che li "scandalizzano", cioè che diventano pietre d'inciampo nel cammino di vita, motivi di cadute che arrestano il difficile cammino fino allora compiuto.
Questi "mormorano", così come il popolo dell'Esodo più volte fa nei confronti di Dio ad ogni difficoltà che incontra. Cosa significa "mormorare"? E' un lamentarsi "di nascosto", senza prendere posizione. Creare un clima di malcontento che contagia anche gli altri, scoraggiare, mettere zizzania, evidenziare le difficoltà e nascondere la bellezza. Essere insoddisfatti: non riconoscere (più) la bontà di Dio nei nostri confronti, perchè la vita appare solo dura, senza una meta, senza un senso. In fondo è una mancanza di fede (nei confronti della provvidenza, del Dio buono, del suo progetto d'amore).
E quante volte succede anche a noi? Succede nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità parrocchiali?
"Volete andarvene anche voi?" chiede Gesù questa volta al gruppo dei 12 apostoli.
Il maestro non tenta di fermarli, di convincerli, non li prega: aspettate un momento, restate, vi spiego meglio. C'è tristezza nelle sue parole, ma anche fierezza e sfida, e soprattutto un appello alla libertà di ciascuno: siete liberi, andate o restate, ma scegliete! Sono chiamato anch'io a scegliere di nuovo, andare o restare. (E. Ronchi)
In una Chiesa, almeno in occidente, in crisi di vocazioni, di partecipazione e di credibilità, dove anche la pandemia ha evidenziato questa disaffezione... potrebbe esserci sfiducia, mormorazione, un volgersi agli idoli (e un voltare le spalle a Dio), perché almeno questi promettono piccoli piaceri immediati e facili da ottenere.
Ma è vita contro vita eterna: non significa rinnegare il desiderio di vita piacevole per avere la speranza di godere in Paradiso, ma trovare una pienezza ora e per sempre, un senso più grande per la nostra vita, una bellezza al posto della mediocrità e della sciatteria di una vita vivacchiata.
"Tu hai parole di vita eterna" risponde Pietro. Dove andremo? Perchè lasciare ciò che prezioso (e dunque vale la pena lottare per averlo) per piccoli rimasugli di vita? Tu ci offri una direzione, una meta, un senso. Ci offri un alimento che sostiene, delle parole che ci illuminano e scaldano il cuore.
E noi? Condividiamo quello che Pietro esprime?