"Mio Dio ti ringrazio per le cose che non vanno a modo mio" (S. Francesca Romana)
«L’incontro di due personalità è come il contatto di due sostanze chimiche: si produce una reazione così che entrambe ne saranno trasformate» (Carl Gustav Jung).«Ciò che si cerca, si trova; sfugge ciò che si tralascia» (Sofocle).
Dobbiamo essere sempre attenti ai più piccoli segni, alle parole, ai gesti anche più insignificanti che Dio mette sulla nostra strada, per mostrarci la sua volontà.
"Colpisce che la maggior parte del tempo sulla Terra il Signore lo abbia passato vivendo la vita di tutti i giorni, senza apparire. È un bel messaggio: ci svela la grandezza del quotidiano, l’importanza agli occhi di Dio di ogni gesto e momento della vita, anche il più semplice".
#PapaFrancesco
Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto (Giovanni 15, 5-9)
Padre santo,
tu che chiami tutti gli uomini
all'unità di una sola famiglia,
perdona i nostri atti di divisione
e accordaci di realizzare la nostra vocazione.
Signore Gesù,
tu che sei morto per ricondurre all'unità
i figli di Dio dispersi,
fa' che sentiamo lo scandalo delle nostre separazioni
e aspiriamo alla comunione fraterna.
Spirito Santo, tu che guidi la Chiesa
a tutta la verità e susciti l'amore,
fa' che cerchiamo la verità
che non abbiamo ancora saputo vedere
e amiamo con carità sincera i nostri fratelli.
O Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo,
che hai radunato le nazioni nel tuo popolo
mediante il battesimo, fa' che progrediscano nell'unità,
perché possano un giorno partecipare insieme
allo stesso pane di vita.
O Dio tre volte Santo,
ti ringraziamo per averci creato e amato.
Ti ringraziamo per la tua presenza in noi e nel creato;
fa’ che possiamo guardare al mondo
come Tu lo guardi, con amore.
Nella speranza di questo sguardo,
fa’ che possiamo adoperarci per un mondo migliore,
dove fioriscano la pace e la giustizia,
a gloria del tuo Nome. Amen.
La vita non comincia con l’etica, ma con l’estetica. Procede non per obbligo, ma grazie alla forza dell’attrazione. Nella vita non si va avanti per decreto. Come nella parabola di Gesù, il punto di trasformazione è la scoperta della perla nascosta o del tesoro nel campo. Solo così sperimenteremo che «dov’è il nostro tesoro, là sarà anche il nostro cuore». La vita umana non è statica, ma piuttosto estatica. La vita è estasi, movimento, desiderio di unirsi all’oggetto dell’amore. Si consuma per una passione che germogli da una bellezza capace di illuminarci. Eppure, apparteniamo a un tempo e a una cultura che sembrano aver rinunciato alla bellezza. Per riscoprirla dovremo probabilmente abbracciare il silenzio e la lentezza dei cammini meno frequentati. (José Tolentino Mendonça)
La preghiera è un antidoto all'autosufficienza, che apre in noi uno spazio a ciò che è più grande di noi. Abbiamo bisogno di rompere con il movimento circolare che ci fa ruotare attorno a noi stessi, consumati da un mero immediatismo. La preghiera ci apre all'alterità di Dio, ci aiuta a levare fino alle stelle gli occhi che teniamo fissi sulle scarpe.
José Tolentino Mendonça
Dio (...) sceglie un pensionato, uno che darebbe per esaurita la propria carriera e che si riterrebbe infine destinato a vivere tranquillamente la vita che gli rimane. A costui Dio dice: «Vattene dalla tua terra, verso la terra che io ti indicherò». Di più: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle... Tale sarà la tua discendenza». Questa disponibilità a guardare le stelle va bene per gli innamorati o quando si ha una certa naïveté, ma poi nessuno ha più tempo per questo, soprattutto in età adulta. Eppure, la bellezza della nostra vita sta nel fatto che Dio non desiste mai da essa. Per questo Abramo è chiamato padre dei credenti. José Tolentino Mendonça
Normalmente, noi vediamo per credere – è la maniera più comune di interagire con la realtà. Il Risorto, invece, ci insegna che solo credendo possiamo vedere; solo accettando di non toccare il corpo del Risorto potremo toccarlo; solo accogliendo il mistero e la distanza potremo vivere veramente l'intimità pasquale. Chi crede saprà interpretare il mistero della sua presenza tutti i giorni, fino alla fine dei tempi. José Tolentino Mendonça
Portiamo in noi la paura di essere rifiutati amalgamata con il bisogno di sentirci amati; il timore di fallire e di perdere, impastato con un orgoglio incongruente e una vana vanità che si sovrappone a tutto; il terrore dell'abbandono, mescolato con l'incapacità di comunicare ciò che in noi è più profondo e, in un certo senso, più reale. (...)
Immaginiamo di sperimentare la gioia se non ci mancherà niente, se staremo perfettamente bene e se tutto andrà secondo i nostri piani.
Ora, ciò accade o si verifica solo di rado. La vita non è un campo neutro, né si lascia rinchiudere sotto una campana insonorizzata. Contro la nostra tentazione di fissare il suo corso, la vita trova sempre il modo di dirci che è viva. Come potremo pervenire alla gioia? Con la sapienza di ringraziare, più che lamentandoci; con la capacità di sentire i mille profumi dell'esistenza e di inebriarci di essi; con la disponibilità a vedere la bellezza non soltanto con gli occhi, ma a vedere anche con il cuore. José Tolentino Mendonça