Momento della luce- catechesi familiare per l'Avvento (Diocesi di Roma)
I “Momenti della luce”, la proposta dell’Ufficio catechistico di Roma per le famiglie
MOMENTO DELLA LUCE
Il momento della luce è un incontro familiare di circa 20/30 minuti, che non richiede da parte dei genitori alcuna particolare preparazione religiosa: prevede una condivisione del vissuto, l’ascolto di un breve testo, una semplice preghiera. È un metodo sperimentato (anche da famiglie in cui uno dei genitori non è credente), e può attivare un dialogo familiare prezioso. SCALETTA del Momento della Luce 1. INIZIO a. Si accende la candela al centro. b. Si fa tutti insieme il segno della croce dicendo: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. 2. CONDIVISIONE a. Si condivide un sentimento positivo della settimana (introduce brevemente il momento uno dei genitori). Per primi condividono i genitori, poi i figli. La condivisione ha questo stile: questa settimana sono stato contento quando… un momento bello è stato quando… ho provato gioia/serenità/speranza quando… b. Si condivide un sentimento negativo della settimana. Per primi condividono i genitori, poi i figli. La condivisione ha questo stile: questa settimana sono stato triste quando… un momento brutto è stato quando… ho provato paura/ansia/rabbia quando… 3. ASCOLTO a. Si legge il brano proposto (può farlo un figlio in grado di leggere scorrevolmente). b. Si risponde uno per volta alla domanda. Per primi condividono i genitori, poi i figli. 4. PREGHIERA a. Un genitore introduce un breve momento di preghiera silenziosa che ciascuno farà per sé: facciamo un momento di silenzio, nel quale preghiamo gli uni per gli altri e preghiamo per.... b. Al termine del silenzio, il genitore inizia: Padre Nostro… e tutti pregano il Padre Nostro. 5. CONCLUSIONE a. Si fa tutti insieme il segno della croce dicendo: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. b. Poi un genitore fa un piccolo segno di croce sulla fronte degli altri membri della famiglia, dicendo: Dio ti benedica…c. Si spegne la candela.
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Cari Catechisti,
vi scriviamo per trasmettervi il materiale per la catechesi familiare nel prossimo periodo di Avvento. Vi proponiamo un metodo e un percorso di catechesi, chiedendovi di invitare le famiglie del catechismo a trovare un momento settimanale di circa 20 minuti, a partire dall’ultima settimana di novembre (dal 23/11) fino a Natale. Sono cinque incontri. Non è poco, lo sappiamo, ma pensiamo che questo tempo di pandemia, con le sue limitazioni, sia una grande occasione per le famiglie per scoprire o riscoprire la bellezza della preghiera in casa.
Il metodo è il “momento della luce”, uno schema per un incontro familiare che non richiede da parte dei genitori alcuna preparazione religiosa previa: è quindi alla portata anche dei genitori che si sentono meno sicuri, perché non dovranno spiegare ai figli cose particolari, ma vivere insieme con loro un momento di condivisione e di ascolto del Signore. E’ un metodo sperimentato da famiglie con figli di età 6-12 anni, ed è adatto anche nel caso in cui uno dei due genitori sia non credente, oppure in caso di famiglie molto piccole, magari formate solo da un genitore e un figlio Il percorso di catechesi - anch’esso molto semplice - è pensato per accompagnare in cinque settimane la preparazione al Natale, usando come traccia la Lettera di Papa Francesco Admirabile Signum sul significato e il valore del presepe. Per ogni settimana c’è un testo da leggere insieme durante il momento della luce e una domanda a cui rispondere. Se come parrocchia preferite proporre alle famiglie del catechismo altri temi o percorsi per l’Avvento, considerate comunque la possibilità di usare lo schema del momento della luce indicando altri testi da leggere e altre domande per il punto 3.
In allegato trovate lo schema, la lettera per i genitori (con il link al video tutorial) e il percorso di catechesi con i testi e le domande per le cinque settimane.
Restiamo a vostra disposizione per qualsiasi domanda su questo o su altri temi.
Buon Avvento!
don Andrea
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Testi e domande per il punto 3 del “Momento della Luce”
1. Testo della prima settimana: 23-28 novembre
Il primo simbolo del presepe è la notte oscura nella quale si accende una luce.
“E subito nella notte apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama»” (cfr. Lc 2,13). Quando costruiamo il presepe usiamo come sfondo un cielo stellato, perché la nascita di Gesù avviene nel buio e nel silenzio della notte. Non è solo per fedeltà al racconto del Vangelo che lo facciamo così, ma anche per il significato che possiede. L’oscurità della notte è un simbolo dei momenti oscuri della nostra vita, quelli in cui siamo in difficoltà, tristi, e non sappiamo dove andare perché non si vede nulla. Il buio fa paura, e a volte fa sentire soli. Ma nell’oscurità della notte si accendono delle luci: piccole luci come le stelle nel cielo, e poi luci più grandi, come la stella cometa per i re magi o, ancora di più, la luce dell’apparizione degli angeli per i pastori. Queste luci sono per tutti loro un segno che non sono soli, che devono mettersi in cammino per raggiungere la grotta e incontrare il Signore. E anche per noi quando la vita è buia ci sono delle luci, che ci dicono che non siamo soli e c’è ancora un cammino da compiere.
Domanda: Quando in famiglia mi sento al buio e solo, e quando invece nella luce e insieme?
2. Testo della seconda settimana: 30 novembre-5 dicembre
Il secondo simbolo è la terra in cui Gesù nasce: Betlemme. “Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode…perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele” (Mt 2,1.5-6). Gesù nasce in un posto poco conosciuto, in un paesino. Eppure qui avviene un fatto significativo per l’intera umanità, che ancora attraversa il tempo e lo spazio: Dio si fa uomo. Betlemme era una cittadina piccolissima di Israele, il suo nome significa: “casa del pane” e questo significato evoca qualcosa di bello e familiare. Spesso nelle nostre case capita che mamma o papà preparino un dolce, il pane, oppure un piatto speciale, e la casa si riempie di un odore buonissimo. Chi arriva da fuori sente subito il profumo e si sente “a casa”. Betlemme ci aiuta a capire che nella nostra famiglia, piccola o grande che sia, in un momento facile o difficile, c’è un odore che caratterizza la nostra casa: è l’odore di casa, quello che ci fa sentire a casa, quello che fa essere la nostra famiglia come Betlemme “casa del pane”!
Domanda: Qual è l’odore che più mi piace nella mia famiglia, quello che mi fa sentire veramente a casa? A cosa mi fa pensare?
3. Testo della terza settimana: 7-12 dicembre
Il terzo simbolo del presepe sono i pastori e i re magi.
“C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro” (Lc 2,8-9.20). “Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo»” (Mt 2,1-2). Questi personaggi, così diversi tra loro, sono il simbolo di tutte le persone che incontrano Gesù: i pastori erano le persone più povere e umili, mentre i magi erano degli stranieri ricchi e sapienti. I pastori ricevono l’annuncio degli angeli, i magi vedono la stella cometa, ma tutti si mettono in cammino verso la grotta. I pastori non devono camminare molto, perché erano vicini a Betlemme; i magi, invece, partono da un paese lontano e ci mettono tanto tempo per arrivare, ma alla fine giungono a incontrare Dio fatto uomo. I pastori e i magi ci dicono che ognuno di noi, grande o piccolo, vicino o lontano, ricco o povero, può mettersi in cammino verso Gesù.
Domanda: In famiglia siamo tutti diversi: cosa mi piace della diversità di ciascuno?
4. Testo della quarta settimana: 14-19 dicembre
Il quarto simbolo del presepe sono i personaggi che troviamo dentro la grotta: Giuseppe, Maria, il bue e l’asinello.
“I pastori andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2,16.19). Nel presepe Maria è una mamma che contempla il suo bambino, lo cura e lo mostra a quanti vengono a visitarlo. Accanto a Maria, in atteggiamento di proteggere il Bambino e la sua mamma, c’è San Giuseppe, che in genere è raffigurato con il bastone in mano, e a volte anche mentre regge una lampada. San Giuseppe svolge un ruolo molto importante nella vita di Gesù e di Maria. Egli è il custode che non si stanca mai di proteggere la sua famiglia. Poi ci sono il bue e l’asinello, che con i loro corpi e il loro fiato facevano caldo nel freddo della notte. Il bue e l’asinello portano calore a Gesù, mentre Maria e Giuseppe lo proteggono e lo amano in modo speciale.
Domanda: Quando nella mia famiglia avverto calore e protezione e quando invece mi sento “al freddo”?
5. Testo della quinta settimana: 21-26 dicembre
Il quinto simbolo del presepe è Gesù bambino.
“Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia” (Lc 2,7). Nel presepe Gesù è l’ultima statuina che collochiamo. Molte famiglie, di ritorno dalla messa della notte di Natale, si recano insieme al presepe, preparato durante l’Avvento, per porre Gesù nella mangiatoia, facendo compiere questo gesto al più piccolo della casa. Gesù è l’ultimo ad arrivare, perché c’è una lunga preparazione alla sua venuta, ma senza la sua venuta il presepe non avrebbe nessun valore. Tutto quel paesaggio, tutti quei personaggi, tutto è costruito per mettere il Bambinello nella mangiatoia e festeggiare che Dio è venuto a vivere in mezzo a noi per portare la gioia e la pace del cielo sulla terra. Maria e Giuseppe, i pastori, i magi: tutti vedevano un bambino, ma in quel bambino percepivano la presenza di Dio. È così anche per la nostra famiglia: la presenza di Gesù nella nostra vita è invisibile ma reale. Guardandoci gli uni gli altri possiamo percepire che Dio è davvero in mezzo a noi.
Domanda: In quali momenti nella mia famiglia sento Gesù presente in mezzo a noi?
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Cari genitori,
vi presentiamo uno schema di catechesi che chiamiamo “momento della luce” da vivere in famiglia nelle settimane di Avvento. Non vi spaventate della parola, non dovete fare i catechisti nel senso di spiegare cose particolari. Si tratta invece di vivere con i vostri figli un momento di condivisione in cui provate insieme ad ascoltarvi l’un l’altro e ad ascoltare il Signore. Per questo vi proponiamo uno strumento molto semplice: è la traccia per un incontro familiare di circa 20/30 minuti, che non richiede da parte vostra alcuna particolare preparazione religiosa, ma solo il desiderio di provare a parlare in modo vero tra voi. Il “momento della luce” prevede una condivisione del vissuto, l’ascolto di un breve testo, una semplice preghiera. È un metodo sperimentato (anche da famiglie in cui uno dei genitori non è credente e da famiglie in cui c’è un solo genitore in casa) e può attivare un dialogo prezioso, che aiuta le relazioni. La proposta è questa: a partire dall’ultima settimana di novembre (dal 23/11) e poi per le quattro settimane di Avvento trovate un momento settimanale di condivisione e preghiera della durata di 20/30 minuti. In tutto sono cinque incontri familiari. Sappiamo che non è poco chiedervi di trovare ogni settimana mezz’ora per stare tutti insieme in questo modo, ma siamo convinti che in questo periodo sia quanto mai necessario. Lo schema dell’incontro ha 5 punti: inizio, condivisione, ascolto, preghiera, conclusione. Il punto 3 – la lettura di un breve testo e una domanda a cui rispondere – è ogni settimana diverso: i testi sono ispirati a un brano del vangelo e a una lettera che il Papa ha scritto l’anno scorso sul significato e il valore del presepe. Ogni settimana potrete così riflettere su un elemento del presepe e sul suo significato per la vostra famiglia, e nel frattempo cominciare concretamente a prepararlo. Da questo schema essenziale in 5 punti non è opportuno togliere qualcosa. A seconda delle necessità della settimana o delle abitudini familiari, invece, potete aggiungere liberamente degli elementi nuovi: per esempio un simbolo particolare, una canzone o un canto religioso (all’inizio e/o alla fine), oppure delle preghiere spontanee (al punto 4 prima del Padre Nostro), oppure un momento in cui ci si chiede perdono per qualcosa, un momento in cui ci si ringrazia per qualcosa, ecc. Per prepararvi a organizzare e vivere il “Momento della luce”, potete guardare un breve video che trovate sul canale YouTube dell’Ufficio catechistico di Roma: https://youtu.be/_Js5rW5TVW4
Vi auguriamo un buon Avvento 2020: siamo sicuri che il Signore è con noi anche in questo tempo così difficile!
N.B. è importante che la condivisione sia fatta sempre prima dai genitori e in modo autentico e personale, non concentrandosi tanto sulle idee (io penso che…), ma piuttosto sulle emozioni (mi sono sentito così…) e i vissuti che le hanno generate (…quando mi è successo questo). La condivisione dei genitori dà il tono a quella dei figli, che la imitano, senza bisogno di spiegare prima come si fa. Non è quindi un momento “per i figli” ma per tutta la famiglia. Non è un momento in cui i genitori devono insegnare o spiegare qualcosa a parole. La potenzialità educativa sta nel fatto di vivere tutti insieme una condivisione del cuore. Nella condivisione è essenziale provare ad ascoltare quello che l’altro vuole dire, accogliendolo con semplicità, senza sminuirlo né enfatizzarlo, senza criticare né replicare.