I francescani (viventi) più famosi (in Italia)
Il fascino che il carisma di san Francesco continua ad esercitare nel mondo si manifesta in Italia in luoghi particolarmente significativi come, ovviamente, Assisi (il santuario di San Francesco è affidato ai frati conventuali, mente Santa Maria degli Angeli è affidata ai frati minori), ma anche San Giovanni Rotondo (il santuario di Padre Pio è affidato ai cappuccini), Loreto (il cui santuario è sempre affidato ai cappuccini) e Padova (il santuario di Sant’Antonio è guidato dai conventuali).
Tra i luoghi classici di
spiritualità, Assisi, il bellissimo paese umbro di san Francesco, mantiene
tutto il suo fascino e continua ad essere una meta molta ambita da parte dei
cercatori di Dio. Qui vivono numerose comunità religiose, in primis, ovviamente,
i francescani. Dal 2005 il vescovo di Assisi (e, dal 2021, anche di Foligno) è Domenico
Sorrentino, mentre il cardinale Agostino VALLINI (Poli, Roma, 1940),
dopo essere stato il vicario del papa per la diocesi di Roma, è stato nominato
legato pontificio per le basiliche di san Francesco e di santa Maria degli
Angeli.
Uno dei
francescani (conventuali) più noti è legato ad Assisi anche se da un anno vive
a Roma. È p. Enzo FORTUNATO (nato in Inghilterra, ma originario
di Scala, Napoli, 1966). Proviene da una famiglia anticlericale che ha
maldigerito la sua scelta, maturata a 18 anni, di farsi frate.
Era,
fino alla fine del 2021, direttore della Sala Stampa del Sacro
Convento e della rivista San Francesco patrono d’Italia che ha contribuito
a rilanciare triplicando gli abbonamenti. E’ vissuto ad Assisi per circa 30
anni, scampando dal crollo della basilica per il terremoto del 1997.
Laureato
in psicologia, ha conseguito un dottorato in teologia. È giornalista (collabora
anche con La Repubblica e Il Corriere della Sera), docente e autore
di diversi libri, tra cui Se tornasse Gesù (2021), diventato un
bestseller.
Volto
noto in Rai (e voce nota in diversi programmi radiofonici), la sua pagina
Facebook ha più di 200 mila follower: da qui la definizione di “l’influencer
con il saio”. Ha fatto del saluto francescano “Buongiorno, brava gente!” il
motto della sua vita. “Anche se le chiese si svuotano – ha detto - non svanisce il
sentimento religioso tra la nostra brava gente. Tuttavia, va risvegliato”. Alla
domanda “È vero che riceverà presto un incarico prestigioso a Roma, al vertice
della fondazione «Fratelli tutti» (…) coinvolgendo direttamente il suo
confratello e attuale cardinale Gambetti, affinché San Pietro diventi un’altra
Assisi?”, risponde diplomaticamente di voler solo continuare a servire la
chiesa[1].
Il custode del Sacro Convento di Assisi è, dal 2021, p. Marco (Giuseppe)
Moroni. Sostituisce p. Mario Gambetti (>) nominato cardinale.
Tra i frati minori di
San Damiano troviamo una vera star: è il cantante lirico e organista fr.
Alessandro BRUSTENGHI (Perugia 1978). Frate dal 2009, noto come friar
Alessandro, ha un contratto con la celebre casa discografica Decca con cui
ha già inciso 5 dischi. Ha anche pubblicato una autobiografia: La nostra voce,
storia di un dono (2020).
Ad
Assisi vive anche p.
Giulio MICHELINI (Milano 1963) docente di esegesi neotestamentaria e, dal 2017, preside dell’istituto
teologico di Assisi. Nello stesso anno è stato chiamato a predicare gli
esercizi alla curia e al papa. Con i coniugi Mariateresa Zattoni e Gilberto
Gillini tiene da anni esercizi spirituali per le coppie, e con essi ha
pubblicato diversi volumi dedicati alla lettura della Bibbia in prospettiva
familiare. Per Tv2000 ha diretto per diverse stagioni la trasmissione “Sulla
Strada”.
Sono frati minori
anche tre fratelli di origine napoletana: Aldo, Claudio e Fulvio FESTA. Quando, nel 1989, decisero di bussare insieme alla porta del
convento di Assisi avevano rispettivamente 42, 37 e 35 anni. La loro storia è
raccontata in un libro del 2019 (“Un saio…anzi tre”): negli anni ’60 emigrano con la famiglia
da Napoli a Milano. Lontani dalla fede, solo Aldo inizialmente matura – dopo una
confessione - l’idea di entrare in convento. Gli altri due avvertiranno la
vocazione dopo un pellegrinaggio a Medjugorje. Oggi
sono tutti e tre sacerdoti: Aldo vive all’Eremo delle Carceri, Fulvio a Santa
Maria degli Angeli e Claudio al Sacro Speco di Narni.
CAPPUCCINI
Il cappuccino
più noto è il cardinale Raniero CANTALAMESSA (Colli del Tronto,
Ascoli Piceno, 1934), sicuramente tra i cattolici più influenti del nostro
tempo. Sacerdote dal 1958, si è laureato in teologia e in lettere classiche. Già
professore ordinario di storia delle origini cristiane, è stato membro della
Commissione Teologica Internazionale e, per dodici anni, della delegazione
cattolica per il dialogo con le Chiese Pentecostali (lui stesso fa parte del Rinnovamento
nello Spirito). Nel 1979 ha lasciato l’insegnamento per dedicarsi a tempo
pieno al ministero della Parola. È stato nominato da Giovanni Paolo II predicatore
della casa pontificia nel 1980 e confermato in tale carica da Benedetto XVI e
da papa Francesco. In questa veste detta ogni settimana, in avvento e in quaresima,
una meditazione al papa e alla sua curia. Ha pubblicato numerosi libri,
tradotti in diverse lingue. Dal 1994 al 2009, ogni sabato sera ha tenuto su Rai
Uno la rubrica Le ragioni della speranza. Dal 2009 vive nell’eremo
dell’Amore Misericordioso di Cittaducale (Rieti), prestando il suo servizio
sacerdotale a una piccola comunità di monache claustrali. Nel 2020 è stato
creato cardinale, con il “privilegio” di mantenere come abito il suo saio
francescano e senza essere nominato vescovo.
Un altro cappuccino emergente è fr.
Emiliano ANTONUCCI (Vasto, Chieti, 1980). Si è occupato di pastorale
giovanile e di strada; ha guidato scuole di preghiera e fatto catechesi in giro
per l’Italia; collabora con la Comunità Papa Giovanni XXIII, con TV2000
e con diverse riviste on-line. Numerose sono le sue pubblicazioni. Papa Francesco
gli ha chiesto di aprire in Abruzzo un nuovo santuario dedicato alla Vergine
del Silenzio, cosa che è riuscito a realizzare nel 2020 ad Avezzano (L’Aquila).
Un cappuccino molto
originale è fra Cesare BONIZZI (Offanengo, Cremona, 1946), noto come
Frate Metal o Frate Rock o Fratello Metallo. Il motivo è la sua passione per la
musica heavy metal. Missionario in Africa, sacerdote dal 1983, tornato in
Italia scopre la sua passione per la musica che suona e canta come mezzo di
evangelizzazione. Ha composto 16 dischi, ma nel 2009 si è ritirato dal mondo
dello spettacolo per “eccesso di fama”.
Un altro cappuccino
musicista è p. Andrea PIGHINI (Firenze 1971), fondatore della band “Janua
Coeli” (Porta del cielo). Era un cantautore anche prima di entrare in
convento, scelta fatta dopo un pellegrinaggio a Medjugorje dove si converte da
una vita di sballo ed eccessi ad una vita dedicata agli ultimi. Diventato
cappuccino (sacerdote dal 2002) viene invitato nel 2005, a Cortona (Arezzo), a
riprendere il suo talento musicale per evangelizzare.
Segnalo anche due sacerdoti
cappuccini della regione lombarda. Il primo è p. Stefano LUCA (Sondrio
1986). A soli 35 anni è dottore in lingue arabe e teologia coranica, docente di
islamistica, consultore della CEI per i rapporti con i musulmani. Già attore, si specializza in teatro nei contesti di emergenza
per star vicino a situazioni di disagio giovanile. Ha pubblicato “I
cuccioli dell’Isis” (2020), storia del fondamentalismo islamico.
L’altro cappuccino è p.
Roberto PASOLINI (Milano 1971): biblista e docente di sacra scrittura,
coniuga l’attività accademica con un’intensa attività pastorale. È autore di
una trilogia edita da San Paolo (“Non siamo stati noi”, “E’ stato Dio” e
“Saremo noi”) e pubblica quotidianamente le sue omelie nel sito
www.nellaparola.it.
In
Sicilia vive p. Giovanni SALONIA (Ragusa 1947). Sacerdote dal 1971, è anche psicologo e
psicoterapeuta. È stato docente e direttore di diversi corsi di
specializzazione di psicologia e del consultorio Oasi Cana di Palermo. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni su
formazione e psicoterapia. Nel 2017 è stato nominato vescovo ausiliare di
Palermo, ma vi ha rinunciato a causa di una denuncia per stupro fatta da una
suora da cui è stato assolto nel 2020.
SAN
GIOVANNI ROTONDO e LORETO
Il cuore dei cappuccini
è ormai a San Giovanni Rotondo (Foggia), nel Santuario di San Pio da
Pietralcina, meta ambita da tanti vip devoti come Andrea Bocelli (>),
Beppe Signori (>), Mino Reitano, Renzo Arbore, Orietta Berti, Katia
Ricciarelli, Al Bano, Lina Sastri, Lino Banfi, Pippo Baudo, Alessandro Greco e
tanti altri.
Qui troviamo altri
cappuccini importanti come fra Nicola MONOPOLI, responsabile di Padre
Pio TV; fra Luciano LOTTI (San Giovanni Rotondo 1955),
segretario generale dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio; fra Francesco
DILEO (Cerignola, Foggia, 1967), rettore del santuario e fra Pasquale
CIANCI (Cerignola, Foggia, 1971), responsabile della pastorale giovanile.
Loro e diversi confratelli sono tra i conduttori di Padre Pio TV.
Non è un cappuccino, ma
è strettamente legato a San Pio Matteo Pio COLELLA (San Giovanni Rotondo
1993) il bambino miracolato da padre Pio (miracolo che ha permesso la
sua canonizzazione). Colpito da una meningite fulminante, quando era in
coma ha sognato padre Pio che lo invitava a non preoccuparsi perché sarebbe
presto guarito. Era il 2000 e Matteo aveva allora 7 anni. Dato ormai per
spacciato, si riprende miracolosamente. Si è
da poco laureato ed è un volontario che aiuta persone affette da autismo.
Il più importante santuario
mariano in Italia è quello di Loreto (Ancona). Prelato e delegato pontificio
per il santuario della Santa Casa (ma anche per la Basilica di Sant’Antonio a
Padova) è, dal 2017, il vescovo Fabio DAL CIN (Vittorio Veneto, Treviso,
1965). La basilica di Loreto è curata dai frati cappuccini; rettore è p. Franco
CAROLLO.
ALTRI
Tra i frati minori
ricordo anche il vescovo Pierbattista PIZZABALLA (Cologno al Serio, Bergamo,
1965), patriarca di Gerusalemme dei latini dal 2020. Biblista, nel 2004 è stato
nominato custode di Terra Santa (ovvero superiore delle comunità
francescane lì presenti) e si è distinto nell’impegno per cercare una soluzione
diplomatica delle contese tra israeliani e palestinesi. L’attuale custode di
Terra Santa è p. Francesco PATTON (Vigo Meano, Trento, 1963).
C’è anche un mago tra i minori: è fra Adriano APPOLLONIO (Novara
1969), in arte Mago Magone. Sacerdote (dal 2001) di stanza a Piombino,
con passato da scout, è un prestigiatore
che annuncia il Vangelo con la magia.
Tra i conventuali ricordo
p. Antonio Ramina, rettore della basilica di sant’Antonio dal
2021. A Roma troviamo p. Vittorio TRANI (Latina 1944) cappellano dal 1978
delle carceri di Regina Coeli (da cui il soprannome di “ergastolano di
Dio”). Sempre a Roma opera fr. Paolo
FIASCONARO (Castelbuono, Palermo, 1944) detto “frate Movida” per la sua
opera di evangelizzazione sulle banchine del Tevere, durante le manifestazioni
estive.
Ancora a Roma, ma
appartenente al Terzo Ordine Regolare (TOR), insegna e vive p. Paolo
BENANTI (Roma 1973). Si occupa di bioetica ed etica delle tecnologie e
dell'innovazione. Ha pubblicato circa 15 saggi ed è considerato tra i
principali esperti in materia.