Natuzza Evolo e la "sua" Chiesa finalmente consacrata
Il 6 agosto è stata consacrata la Chiesa che la Madonna ha chiesto di realizzare alla mistica calabrese, Natuzza Evolo (nata il 23 agosto di 98 anni fa). Teatro di tante discordie, la Chiesa “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” dedicata alla mistica calabrese è finalmente accessibile ai fedeli. Ecco il resoconto di Aleteia e un breve profilo della mistica che è Serva di Dio.
NATUZZA (Fortunata) EVOLO (Paravati, Vibo
Valentia, 23 agosto 1924 – 1° novembre 2009), anche nota come mamma Natuzza o la mistica di Paravati, cresce, analfabeta, in una
famiglia poverissima, con il padre emigrato in Argentina e mai più tornato. All’età di sei anni iniziano per lei
una serie di visioni e altri inspiegabili fenomeni come i primi contatti con
quella realtà soprannaturale che ne avrebbe pervaso l’intera esistenza. Quando
riceve il sacramento dell’Eucarestia, la bocca le si riempie di sangue; è il
primo segno di quelle sofferenze mistiche che cominceranno a manifestarsi sul
suo corpo, comprese le stimmate e le piaghe che divenivano
visibili durante il tempo della Quaresima e in particolare durante la
settimana santa. Ancora giovanissima va a lavorare come donna di servizio. È in questa casa che si accentueranno
i fenomeni della visione dei defunti, della bilocazione e dei dialoghi con
l’Angelo custode al punto che Natuzza comunica "messaggi" impossibili
per un’analfabeta. Viene ricoverata per due anni in un ospedale psichiatrico.
Tornata a casa si sposa e diventa madre di cinque figli. Ma le manifestazioni
soprannaturali proseguono e tanti si rivolgono a lei ricevendo informazioni sui
loro defunti o su malattie in atto, ma soprattutto parole di conforto e di fede.
Non è una “medium”: non
invocava i defunti chiedendo loro di venire da lei, ma quando
le persone le chiedevano di avere dei messaggi da parte dei loro defunti,
Natuzza rispondeva sempre che questo loro desiderio non dipendeva da lei, ma
unicamente dal permesso di Dio e li invitava a pregare il Signore affinché
questo loro desiderio venisse esaudito e a
riavvicinarsi ai sacramenti. A tal fine favorì la nascita di
molte opere di assistenza sociale e di cenacoli di preghiera, in particolare la fondazione Cuore Immacolata di Maria – Rifugio
delle anime che Natuzza ha sempre considerata come
la sua sesta figlia e che ha portato avanti il suo progetto di creare un nuovo
santuario dedicato al Cuore di Maria Rifugio delle Anime. La prudente
diffidenza delle autorità ecclesiastiche svanirà grazie all'ottima impressione
ricevuta dalla sua vita umile, povera e obbediente.
La grande visione del 1944
La chiesa, così come l’intera opera che si riconosce nella Fondazione “Cuore immacolato di Maria rifugio delle anime”, sarebbe stata mostrata con precisione a Natuzza da Maria stessa in una grande visione mistica avvenuta il 17 gennaio 1944 e così è stata realizzata in ogni dettaglio fra il 2002 e il 2016.
Il rito del vescovo e le mani di Natuzza
La giornata dell’inaugurazione della chiesa di Natuzza è stata vissuta da tutti intensamente. E’ stata ricca di emozioni e significati. Tra tutti, uno in particolare non sarà facilmente dimenticato: il vescovo della diocesi, mons. Attilio Nostro che cammina verso la maestosa porta in bronzo della Chiesa per il rito dell’apertura e, alzando le braccia, appoggia la sua mano sinistra su quelle di mamma Natuzza e la mano destra su quella di Gesù, le due enormi figure scolpite sul portone. Un gesto quasi naturale, realizzato con una armonia spirituale che ha fatto esplodere in un intenso applauso tutti i fedeli presenti (LaCnews, 6 agosto).
La croce di Gesù
L’apertura al culto, giunta dopo anni di attesa e di prova, è stata definita dal vescovo Nostro «una giornata storica» per la quale ha appositamente scelto la data in cui si celebra la Trasfigurazione perché chiunque «uscendo da questa chiesa si senta chiamato a portare agli altri la luce del Cristo, che a volte si manifesta nella gloria del Tabor, a volte nella croce del Calvario».
La passione di Natuzza
«Questa luogo – ha aggiunto il vescovo – nasce dalla passione di Cristo, che Natuzza ha condiviso nella vita», come evidenzia anche il bel mosaico che orna l’aula principale realizzato da Operazione Mato Grosso, artisticamente molto vicina a Rupnik (Avvenire, 6 agosto).