Migranti: un decalogo per smontare le false credente e il prete anti-migranti
Il prete anti-migranti: "Sbarcano con smartphone e catene d'oro" (Il giornale)
Durante le celebrazioni per il patrono San Rocco, il parroco di Sora (Frosinone) don Donato Piacentini ha detto che "non bisogna soccorrere le persone che hanno telefonini oppure catenine al collo. Guardiamo prima la nostra patria"
Al fronte anti-sovranista delle gerarchie ecclesiastiche non è iscritto il parroco di Sora (Frosinone), don Donato Piacentini. Convinto sostenitore di Matteo Salvini, come dimostrano i post pubblicati sul suo profilo Facebook, nella sua omelia di piazza durante le celebrazioni del patrono San Rocco il sacerdote ha preso posizione contro l'accoglienza predicata da una larga parte della Chiesa.
"Non voglio essere polemico - ha detto don Piacentini - ma non bisogna andare a soccorrere sulle navi persone che hanno telefonino oppure catenine al collo e che dicono di venire dalle persecuzioni". Quindi l'appello a guardare ai problemi di casa nostra: "Guardiamoci intorno, guardiamo la nostra città, guardiamo la nostra patria", ha gridato dal pulpito il sacerdote, finendo per spaccare la piazza tra favorevoli e contrari. Nel video, che ha fatto in men che non si dica il giro del web, si sentono numerosi applausi ma anche qualche "buu" di protesta, ennesima conferma di come l'accoglienza sia tra i temi più divisivi fra i cattolici.
Questo è il ‘prete’ di #Frosinone, che durante l’omelia sparge odio, bufale e cattiveria sui migranti.Non mettendo al primo posto gli insegnamenti del Vangelo ma il suo odio e ignoranza. Mi auguro che il vescovo prenda provvedimenti seri. #facciamorete
La predica anti-clandestini di don Piacentini segue di poche ore l'omelia anti-Salvini del vescovo pro-tempore di Treviso, monsignor Gianfranco Agostino Gardin, che pur senza citare il ministro dell'Interno si era chiaramente riferito a Salvini affermando che "Qualcuno, in verità, anche ad alti livelli istituzionali, è solito ringraziare la Madonna, ma, a quanto pare, per ragioni che non sembrerebbero proprio trovare il consenso o la protezione della Vergine, almeno quella vera, quella che il Vangelo ci fa conoscere e riconoscere".
Un approccio opposto a quello del parroco "sovranista" di Sora, che su Facebook non ha mai nascosto la sua stima nei confronti del segretario leghista. Il suo ultimo post, risalente al 6 agosto, è un fotomontaggio dove si vede Salvini tenere in mano un cartello con la scritta "se vuoi che continuo a fermare gli sbarchi condividi e scrivi fallo". Un messaggio che aveva suscitato commenti contrastanti, tra chi scriveva di pensarla come don Piacentini e chi invece gli dava del "povero mentecatto".
Stessa cosa è successa per la sua ultima invettiva di piazza, che ha scatenato una feroce polemica a cui si è iscritto anche il consigliere pentastellato della regione Lazio, Loreto Marcelli, per il quale - come riporta Frosinone Today - "le parole di Don Donato Piacentini rappresentano una semplificazione del tema dell'immigrazione non accettabile considerato che sono pronunciate da un esponente della Chiesa e da una persona a cui non difetta l'intelligenza".
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Durante le celebrazioni per il patrono San Rocco, il parroco di Sora (Frosinone) don Donato Piacentini ha detto che "non bisogna soccorrere le persone che hanno telefonini oppure catenine al collo. Guardiamo prima la nostra patria"
Al fronte anti-sovranista delle gerarchie ecclesiastiche non è iscritto il parroco di Sora (Frosinone), don Donato Piacentini. Convinto sostenitore di Matteo Salvini, come dimostrano i post pubblicati sul suo profilo Facebook, nella sua omelia di piazza durante le celebrazioni del patrono San Rocco il sacerdote ha preso posizione contro l'accoglienza predicata da una larga parte della Chiesa.
"Non voglio essere polemico - ha detto don Piacentini - ma non bisogna andare a soccorrere sulle navi persone che hanno telefonino oppure catenine al collo e che dicono di venire dalle persecuzioni". Quindi l'appello a guardare ai problemi di casa nostra: "Guardiamoci intorno, guardiamo la nostra città, guardiamo la nostra patria", ha gridato dal pulpito il sacerdote, finendo per spaccare la piazza tra favorevoli e contrari. Nel video, che ha fatto in men che non si dica il giro del web, si sentono numerosi applausi ma anche qualche "buu" di protesta, ennesima conferma di come l'accoglienza sia tra i temi più divisivi fra i cattolici.
Questo è il ‘prete’ di #Frosinone, che durante l’omelia sparge odio, bufale e cattiveria sui migranti.Non mettendo al primo posto gli insegnamenti del Vangelo ma il suo odio e ignoranza. Mi auguro che il vescovo prenda provvedimenti seri. #facciamorete
La predica anti-clandestini di don Piacentini segue di poche ore l'omelia anti-Salvini del vescovo pro-tempore di Treviso, monsignor Gianfranco Agostino Gardin, che pur senza citare il ministro dell'Interno si era chiaramente riferito a Salvini affermando che "Qualcuno, in verità, anche ad alti livelli istituzionali, è solito ringraziare la Madonna, ma, a quanto pare, per ragioni che non sembrerebbero proprio trovare il consenso o la protezione della Vergine, almeno quella vera, quella che il Vangelo ci fa conoscere e riconoscere".
Un approccio opposto a quello del parroco "sovranista" di Sora, che su Facebook non ha mai nascosto la sua stima nei confronti del segretario leghista. Il suo ultimo post, risalente al 6 agosto, è un fotomontaggio dove si vede Salvini tenere in mano un cartello con la scritta "se vuoi che continuo a fermare gli sbarchi condividi e scrivi fallo". Un messaggio che aveva suscitato commenti contrastanti, tra chi scriveva di pensarla come don Piacentini e chi invece gli dava del "povero mentecatto".
Stessa cosa è successa per la sua ultima invettiva di piazza, che ha scatenato una feroce polemica a cui si è iscritto anche il consigliere pentastellato della regione Lazio, Loreto Marcelli, per il quale - come riporta Frosinone Today - "le parole di Don Donato Piacentini rappresentano una semplificazione del tema dell'immigrazione non accettabile considerato che sono pronunciate da un esponente della Chiesa e da una persona a cui non difetta l'intelligenza".
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Il decalogo sulle false credenze sulle popolazioni migranti (Vita)
Gli immigrati residenti in Italia sono notevolmente aumentati nel corso degli ultimi cinque anni. No l'incremento è solo dello 0,3%.
Gli immigrati vengono principalmente dall'Africa. No, solo il 20%.
Gli immigrati sono nella maggior parte musulmani. No, sono prevalentemente cristiani (52%), solo il 32% musulmani.
Gli immigrati portano nuove malattie. No nessun dato statistico depone in tal senso. Di solito gli immigrati sono “sani”. L’immigrato è un progetto di vita e, per tale motivo, le persone che decidono di emigrare sono persone sane, sulle quali sono caricate aspettative di riscatto per sè stesso e per la famiglia che resta nel paese d’origine.
Gli immigrati portano TBC, HIV, Epatiti. No, i tassi di incidenza sono stabili o in riduzione sia nella popolazione italiana che fra gli immigrati.
Gli immigrati si ammalano di più. No, almeno non per cause pregresse ma solo durante il soggiorno in Italia, per mancato accesso alle cure.
Gli immigrati sottraggono risorse economiche al nostro paese. No, il saldo globale secondo i dati ISTAT è positivo per l'Italia. Il tema è piuttosto complesso, tuttavia, il fatto che mediamente essi siano concentrati nella fascia di popolazione in età lavorativa, unito al progressivo invecchiamento della popolazione italiana, fa sì che l’immigrazione provochi un aumento della forza lavoro, fondamentale risorsa produttiva per qualsiasi paese. Per la stessa ragione, l’apporto degli immigrati alle finanze pubbliche italiane, in termini di imposte e contributi sociali versati, eccede quello dei benefici da essi ricevuti, soprattutto perché molte delle spese relative alla salute in Italia sono strettamente legate all’età. Ne consegue che l’immigrazione offre un contributo netto positivo anche al nostro sistema di welfare, come recentemente ribadito nella relazione annuale del Presidente dell’Inps ed in numerosi studi e rapporti sul tema.
Gli immigrati maschi si recano in PS per malattie infettive o sessualmente trasmesse. No la prima causa sono i traumatismi sul luogo di lavoro. Gli immigrati spesso trovano lavoro in situazioni non regolari, di lavoro nero dove le più basilari norme di prevenzione degli infortuni non sono attuate.
Gli immigrati irregolari sono quelli che arrivano con i barconi. No il maggior numero è costituito da immigrati che perdono il diritto di soggiorno (75%). Spesso l’immigrato irregolare è una persona che ha perso il lavoro e di conseguenza perdono il diritto di vivere in Italia. La crisi economica non crea solo disoccupati, ma anche immigrati irregolari, Alla radice di tutto c’è l’impianto della legge sull’immigrazione, che lega indissolubilmente il permesso di soggiorno al contratto di lavoro. Ora che il tasso di disoccupazione tra gli stranieri ha raggiunto il 17%, questa regola si è trasformata in una mattanza. Basti pensare che tra il 2014 e il 2015 ben 300 mila permessi di soggiorno non sono stati rinnovati: si stima che 100 mila immigrati se ne siano andati, ma altri 200 mila sono rimasti qui, senza un documento, obbligati a vivere e a lavorare in nero.
La maggior parte degli immigrati residenti in Europa vive in Italia. No soltanto il 10%.
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Infine un esempio delle fake create in funzione anti-immigrati:
Immigrati a #Lampedusa. Non bastano le tragedie in mare per fermare l'ennesima #fakenews.
(Foto presa da un festival e utilizzata contro i minori soccorsi).
#immigrazione #migranti #OpenArms #FakeNewsMedia