I Rom tra il Papa e Salvini, tra razzismo e legalità
Riesplode la questione dei Rom e dei Sinti: contestata a Roma l'assegnazione di una casa ad una famiglia Rom, la sindaca di Roma Raggi li difende, mentre Salvini soffia ancora sul fuoco dell'insofferenza popolare. Intanto il Papa ha ricevuto un gruppo di Rom e Sinti e ha detto loro: "I veri cittadini di seconda classe sono quelli che scartano la gente". Li ha quindi invitati "a non far crescere il rancore...che porta alla vendetta".
La questione è difficile da risolvere: Salvini annuncia gli sgomberi dei campi nomadi, ma per portarli dove? Che alternativa offre? Sicuramente c'è un problema di legalità, di sicurezza: come far rispettare le leggi che già esistono, magari modificando norme che oggi risultano troppo tolleranti ? Oltre ai proclami elettorali ci sono anche delle proposte?
Fra parentesi: Il Corriere ricorda che le regole di assegnazione delle case popolari risalgono al sindaco Alemanno.
Non dimentichiamo che il razzismo significa, in soldoni, affibbiare ad ogni persona che appartenga ad una determinata categoria quelle stesse caratteristiche denigratorie: "sono tutti ladri!". E quelli che non lo sono? Gli italiani sono tutti mafiosi e corrotti?
Ecco del materiale per approfondire la questione: Fanpage, Corriere della Sera, Avvenire.
Vaticanews ripropone anche la testimonianza di uno zingaro diventato prete e ricorda:
Nel mondo rom e sinti sono circa 36 milioni e in Europa quasi 12 milioni. In Italia sono almeno 170 mila. Il santo patrono della popolazione rom è il beato Zefirino Giménez Malla, terziario francescano, fucilato nel 1936 durante la Guerra civile spagnola e gettato in una fossa comune per aver difeso un prete e il suo Rosario.Famiglia Cristiana loda "Il coraggio di Virginia Raggi" che "ha voluto testimoniare in favore di una famiglia rom, sfidando perfino i vertici dei Cinque Stelle. Una fiammella di luce nella notte della politica":
Virginia Raggi ha voluto accendere una fiammella di umanità nella notte della civiltà di Roma. S’è presentata a Casal Bruciato, uno dei quartieri periferici della Capitale dove si combatte da anni una disperata guerra tra poveri, per difendere il diritto di una famiglia rom di vivere nella casa regolarmente assegnata secondo un bando di Alemanno del 2012: «Siamo andati a conoscerli e sono terrorizzati. Abbiamo avuto modo di far conoscere questa famiglia ad alcuni condomini. Chi insulta i bambini e minaccia di stuprare le donne forse dovrebbe farsi un esame di coscienza».Dopo una foto di rito con la famiglia – composta da un bosniaco di 40 anni, da sua moglie e dai loro dodici figli nati in Italia –, con il vescovo ausiliare del settore Est Gianpiero Palmieri, il direttore della Caritas della diocesi di Roma Benoni Ambarus e con qualche vicino un po’ più civile, la sindaca è scesa in strada, dove una trentina di residenti della zona hanno preso a fischiarla e a insultarla: «Buffona non sei il nostro sindaco», «domani c’è il processo, stai attenta» (riferendosi all’udienza di Marcello De Vito). Alla fine Raggi è dovuta venir via scortata da due cordoni del reparto mobile della polizia. Nel pomeriggio due manifestazioni, quella di CasaPound, che ha tra gli “zingari” il loro utile e facile “nemico” e quella degli antifascisti.Il vescovo Gianpiero Palmieri ha dichiarato, anche lui fra gli insulti: «È una brava famiglia che lavora, persone oneste. Se neanche una famiglia così riesce a essere integrata, non si sa come si può fare. Prima di arrivare dicevano di voler dare una festa con tutto il condominio, ma il primo giorno nella nuova casa i bambini l’hanno passato abbracciati in un angolo».Con questo gesto Virginia Raggi ha dimostrato di essere un sindaco vero e un politico all’altezza del suo ruolo. Ha rinunciato a facili strumentalizzazioni politiche, ha sfidato i luoghi comuni, i vecchi e nuovi pregiudizi venati di un razzismo che evoca periodi bui e terribili (non dobbiamo mai dimenticare che i rom, sotto la dominazione nazista, subirono il loro olocausto come gli ebrei) e si è fatta testimonial di una legge e di un progetto di integrazione, unica via per risolvere la questione dei rom: toglierli dai ghetti e portarli nelle abitazioni popolari, cercando di salvaguardare le loro famiglie. Chi si proclama a favore degli sgomberi, a cominciare dai politici, non ha mai indicato soluzioni: non le cerca, non le vuole, specula sulla rabbia della gente per portare avanti la sua ricerca di consenso nella guerra tra miserabili.Virginia ha sfidato persino il plenipotenziario del suo partito Luigi Di Maio, che ha accolto con irritazione la sua iniziativa. Politicamente, la Raggi avrebbe oscurato la vittoria dei 5 Stelle nel caso Siri. Ma Virginia se n’è infischiata e ha regalato un sussulto di umanità nel clima politico di questi giorni terribili. Il suo è stato un gesto “impopolare” ma terribilmente umano e civile.
Sul versante opposto c'è Il Giornale che elenca i motivi di insofferenza nei confronti dei Rom (e della politica): Bonus, soldi, punti e benefit: quei regali del M5s ai rom:
Ma davvero c'è razzismo nei confronti dei rom? Di sicuro c'è insofferenza, tensione sociale in alcuni quartieri capitolini, ma non si può dire che il Comune di Roma li tratti alla pari degli italiani non sinti e non rom.Li tratta meglio. Sì, avete capito bene. E la discriminazione la mette in pratica a scapito degli italiani non rom. Perché se elargisci benefit, soldi o aiuti ai rom in qualche modo gli offri una corsia preferenziale che non dovrebbero avere se si segue il principio per cui anche loro sono italiani. Ma se anche loro sono italiani, perché questi benefit, questi soldi, questi aiuti non vengono offerti agli italiani non rom?"Obiettivamente il Comune di Roma sta operando una serie di discriminazioni: Raggi dice che Roma non è una città razzista ma lo è. Roma è una città che ai Rom riconosce 5000 euro se aprono un'attività, 800 per l'affitto, pagano loro il mental coach per convincerli ad andare a lavorare. Sono provvedimenti che non mi pare il comune abbia attuato anche per i romani poveri che non sono di etnia Rom o sinti", ha ricordato la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. Che, poi, come se non bastasse, ha aggiunto che "nell'accesso alle case popolari rom che sono in uscita dai campi hanno un punteggio aggiuntivo: c'è una discriminazione a danno degli altri romani".Il Campidoglio ha dato vita anche a un "Ufficio Speciale Rom, Sinti e Caminanti" che opera alle dirette dipendenze della sindaca Virginia Raggi. Anche qui si potrebbe dire che non esiste un Ufficio Sepciale Italiani non Rom, non Sinti, non Caminanti. Perché?Perché agli italiani non rom il contributo per l'affitto di 800 euro e della durata massima di due anni non viene dato? Nessun italiano non rom può avvalersi dei "mentoring and personal coaches", per ricevere "il supporto adeguato in termini di strumenti e competenze per le prime fasi di avvio delle iniziative imprenditoriali aiutando gli ideatori a fare le scelte giuste in ordine ai processi lavorativi e strategici". Perché?Come mai le famiglie rom possono ottenere 18 punti in più rispetto alle famiglie italiane non rom nelle graduatorie per gli alloggi popolari?"Per colpa dei rom stiamo perdendo i clienti, la gente preferisce restare a casa piuttosto che vederli, le bollette le devo pagare io, in più ho i dipendenti e se le mamme continueranno a non venire e a non portare le figlie sarò costretto a chiudere", ha denunciato Giulio, parrucchiere cubano di 36 anni, e titolare dello "Yuli Style" a pochi metri da via Satta, nella periferia romana di Casal Bruciato dove la famiglia rom degli Omerovic si è trasferita da qualche giorno.Raniero, 28 anni, lavora in quel negozio ormai da anni. Ed è dello stesso avviso: "Ho paura per il mio lavoro. Ma i soldi per l'affitto chi ce li dà la sindaca Raggi?".