XV domenica del T.O./B: l'apostolato
Prese a mandarli a due a due. Ogni volta che Dio ti chiama, ti mette in viaggio. Viene ad alzarti dalla tua vita installata, accende obiettivi nuovi, apre sentieri. (E. Ronchi)Per fare cosa?
- Combattere il male (ci è dato un potere sugli spiriti impuri, non siamo disarmati!)
- essere credibili, coerenti vivendo in maniera essenziale, con il solo necessario, senza attaccarci alle cose materiali, affidandoci alla Provvidenza divina anzichè alle previdenza umana.
- vivere di relazioni, senza timore di essere non accolti, non voluti. In questo caso limitarsi ad ammonirli scuotendo la polvere dai calzari.
Come se Gesù dicesse ai suoi: Voi vivrete di fiducia: fiducia in Dio, che non farà mancare nulla, e fiducia negli uomini, che apriranno le loro case. (E. Ronchi)Dopo essere stati con Lui e avere agito secondo il suo stile di vita possiamo finalmente invitare gli altri alla conversione, a seguire il Signore convergendo in Lui, cambiando ed abbandonando gli atteggiamenti che ci allontano da Lui e da una vita buona.
Ultima caratteristica del cristiano: stare vicini ai malati, lasciare che il Signore, attraverso di noi, li consacri nel suo amore e, secondo il suo volere/disegno, li guarisca.
Dio non chiama dei privilegiati: ha scelto dei pescatori senza cultura, lontani dai luoghi sacri. Ha scelto Amos, un pastore e agricoltore che non aveva nulla a che fare con i profeti. Il Signore, come lui stesso ci testimonia, lo prese e lo chiamò proprio mentre seguiva il gregge.
Vanno bene i pescatori del lago di Galilea, va bene anche un bovaro come il profeta Amos. E nessuno di noi ha meno di loro. Nessuno può dire io sono troppo piccolo per poter diventare testimone del vangelo, troppo povero, non ho mezzi o cultura. E allora vado bene anch’io, perché il discepolo annuncia con la sua vita: il mio segreto non è in me, è oltre me, oltre le cose.
Sorprende che Gesù insista più sulle modalità dell’annuncio, che non sui contenuti di esso. E proclamarono che la gente si convertisse, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. La conversione: vedere il mondo in altra luce, salpare verso cieli nuovi e terre nuove, una nuova architettura del mondo e di rapporti umani. Che è già iniziata. Le loro mani sui malati annunciano appunto che Dio è già qui. È vicino a te con amore. E’ qui e guarisce la vita. (E. Ronchi)