La dichiarazione d'amore di Benigni e il miracolo del grattacielo bruciato
Tra le notizie che rimbalzano in questi giorni sui social e che, a mio parere, vale la pena ricordare, c'è la dichiarazione d'amore che Benigni ha fatto alla moglie al festival di Venezia, in occasione del premio ricevuto per la carriera, e il fatto prodigioso avvenuto a Milano ad un primario agnostico proprietario di un appartamento del grattacielo bruciato.
Benigni:
Concedetemi qualche momento per dedicare alcune parole a una persona che è all’apice dei miei pensieri, che, come dice Dante “imparadisa” la mia mente. La mia attrice prediletta Nicoletta Braschi, alla quale non posso nemmeno dedicare questo premio, perché questo premio è suo. È tuo, ti appartiene, lo dedicherai tu a chi vorrai. Abbiamo fatto tutto insieme per 40 anni… Come si fa a misurare il tempo in film? Io conosco solo una maniera di misurare il tempo, con o senza di te.
Ce lo possiamo dividere questo Leone, io mi prendo la coda e a te lascio le ali. Se qualche volta nel lavoro che ho fatto qualcosa che ha preso il volo è grazie a te, al tuo talento, al tuo mistero, al tuo fascino, alla tua bellezza, al tuo talento di attrice, alla tua femminilità. Le donne sono un mistero senza fine che non comprendiamo, aveva ragione Groucho Marx a dire che “gli uomini sono donne che non ce l’hanno fatta”…. Se qualcosa di buono l’ho fatto nella mia vita è stato sempre attraversato dalla tua luce. La prima volta che ti ho conosciuto emanavi talmente tanta luce che ho pensato che Nostro Signore avesse voluto adornare il cielo di un altro sole. È stato proprio un amore a prima vista, anzi a ultima vista, anzi a eterna vista
“Non è un episodio avvenuto da solo”
Ecco uno stralcio dell’intervista.
Perché è tanto colpito da questo episodio?
“Siamo proprietari del diciottesimo piano. In duecento metri quadri non è recuperabile uno spillo e ho visto la mia casa bruciare in diretta tivù. L’unico oggetto ad essere riemerso dalle macerie, in perfetto stato dentro una cassaforte liquefatta, è quella piccola croce d’oro. Inutile negarlo, la mia famiglia è scossa”.
Non può essere un caso?
“Se lo è, è un caso che turba. Anche perché non si è verificato da solo”.
Cosa intende dire?
“Domenica mia moglie voleva restare a casa. L’ho infine convinta ad andare qualche ora al mare in Liguria con i bambini. Non avevo mai insistito prima. Se non fossimo usciti, trovandoci al di sopra delle fiamme scoppiate più in basso, saremmo stati in trappola. Spesso nel fine settimana stavamo a giocare e a riposare nel soppalco al diciannovesimo piano. La coincidenza, grazie a cui siamo vivi, ci ha turbato: ritrovare poi tra i detriti solo una croce, sparata fuori dal muro, lascia increduli” (Milano, 3 settembre).