La Chiesa del futuro: senza preti? o "senza Dio"?
In questi giorni la Chiesa di Roma ha avuto la gioia di ordinare 11 nuovi presbiteri. Commenta don Fabio Rosini, fra l'altro Direttore della Pastorale vocazionale della Diocesi di Roma: "C'è poco da rallegrarsi".
Alle riflessioni di Rosini aggiungo la segnalazione un'intervista in tre parti che il blog "La barca e il mare" ha fatto al teologo Brunetto Salvarani, autore del recente saggio (per Laterza) "Senza Chiesa e senza Dio".
Afferma Rosini:
"Se a Roma, cuore della cristianità cattolica, città da oltre tre milioni di abitanti suddivisi in circa 340 parrocchie, vengono ordinati solo undici preti in un anno, considerando l’incremento dell’età media sacerdotale e di tutti i sacerdoti che raggiungono i 75 anni terminando il loro servizio, “vuol dire che fra qualche anno non avremo più i sacerdoti sufficienti per le parrocchie”...
Utilizzando una metafora, don Fabio Rosini spiega che a Roma non sono i pesci da pescare che mancano ma è l’acqua stessa in cui dovrebbero nuotare i pesci che manca. “Quando divenni incaricato di questo servizio, nel 2011, cercai di capire i numeri reali e scoprì che nelle parrocchie i gruppi giovanili erano composti, mediamente, da non più di una decina di giovani – afferma il direttore del Servizio alle vocazioni del Vicariato di Roma -. È evidente che non sono le vocazioni che mancano, non sono i seminaristi a scarseggiare, ma i grandi assenti sono proprio i cristiani in genere”. Quindi non mancavano le vocazioni ma il popolo di Dio. O meglio, mancano famiglie cristiane che vivano e trasmettano la fede.
È necessario fare una pastorale delle famiglie ad hoc perché se i ragazzi vengono da famiglie veramente cristiane nelle quali si prega, ci si addestra al servizio e al perdono, allora sì che avremo ottimi preti. Ma se non si parte da un incontro personale con Cristo non avremo cristiani e quindi avremo sempre meno preti.