Il giovane beato Carlo Acutis: una polemica e un film (spagnolo)
Si è tornato a parlare del giovane beato Carlo Acutis in due occasioni: la prima è una polemica scoppiata in Campania in seguito alla decisione di una dirigente scolastica di mostrare una foto del corpo del beato e una ciocca di capelli. I bambini della scuola elementare sarebbero rimasti turbati e alcuni genitori hanno protestato accusando la dirigente di aver "traumatizzato" i loro figli. Riporto in seguito un commento apparso su La luce di Maria.
L'altra occasione è positiva: è uscito in Spagna un film su Carlo Acutis ("El cielo non puede esperar"). Ne parla Vaticanews.
Scoppia il caso Carlo Acutis: il giovane beato terrorizza i bambini
Emiliano Fumaneri 25/03/2023
Una dirigente scolastica di Nocera Inferiore rischia di finire nei guai. Per aver mostrato agli alunni una ciocca di capelli di Carlo Acutis e una foto del suo corpo.
Oggi non si fa una piega davanti alle peggiori nefandezze somministrate ai più piccoli ma il corpo di un ragazzo beatificato fa gridare allo scandalo. Ipocrisia? No, piuttosto coerenza coi valori (o, meglio, coi disvalori) di un mondo tornato pagano.
Si parla spesso – anche se meno di un tempo – di “segni dei tempi”. Ecco, un segno dei tempi mi sembra di vederlo in alcuni fatti capitati proprio in questi giorni. Il primo è quello, balzato anche agli onori delle cronache, della dirigente scolastica di Nocera Inferiore (provincia di Salerno) segnalata al provveditorato regionale da alcuni genitori che la accusano per aver “traumatizzato” i loro figli – in età da scuola elementare – mostrando loro una reliquia e una foto del corpo del Beato Carlo Acutis.
Il “fattaccio” sarebbe avvenuto il 9 febbraio scorso quando la dirigente, si legge nella segnalazione riportata dal Messaggero, «riuniva i bambini a turno ed esponeva, su apposito drappo religioso, una reliquia consistente in una ciocca di capelli del beato Acutis, facendo recitare ai bambini varie preghiere. Nello spiegare l’identità del beato, inoltre, la dirigente mostrava dal suo cellulare una foto della salma del ragazzo beatificato, provocando in molti di loro un notevole turbamento».
(...) In un modo dove bisogna solo conservare la vita fisica (Gustave Thibon in tempi non sospetti parlava di idolatria della vita) i più piccoli sono letteralmente rimpinzati di una «pedagogia della sterilizzazione», direbbe il demografo Roberto Volpi. Si crede cioè che sia bene evitare loro non solo ogni rischio, anche minimo, ma pure ogni accenno al fatto che questa vita, prima o poi, finirà.
La morte o è spettacolarizzata (nei film) o negata. Immersi in un digitale smaterializzato (che è quanto dire disincarnato), si vive come se non si dovesse mai morire. Non senza coerenza, alcuni genitori rifiutano di portare i figlioletti ai funerali dei nonni (la morte va nascosta ai loro sguardi). Vogliamo che non si turbino davanti al corpo senza vita di Carlo Acutis? (...)
Esce in Spagna primo film su Carlo Acutis. La mamma: lui, un modello per tutti i giovani
Il regista spagnolo José Maria Zavala firma “El cielo no puede esperar”, la pellicola dedicata al giovane beatificato nel 2020 sarà proiettata per la prima volta venerdì prossimo. La madre: il messaggio di mio figlio è per chi crede e chi no.
Gesti quotidiani, anche piccoli e sempre nel nome di Gesù che ora arrivano anche sul grande schermo. El cielo no puede esperar, del regista spagnolo José Maria Zavala è il primo film sul beato Carlo Acutis, in proiezione nei cinema spagnoli da venerdì 24 febbraio. Un’opera che mostra tutta la concretezza del giovane italiano, tornato alla Casa del Padre appena quindicenne e beatificato il 10 ottobre 2020 nella Basilica di San Francesco ad Assisi.
Quel giorno Inés Zavala, produttrice esecutiva del film, stava seguendo la beatificazione in televisione. Accanto a lei i familiari, ma in tempo reale si moltiplicavano in chat anche i messaggi di tanti giovani sconvolti, nel senso più prezioso del termine, da quella testimonianza. In quel momento le arriva l’idea: produrre un film sul nuovo Beato. "Perché Carlo - ci dice - è un giovane che insegna come la santità sia possibile a prescindere dall'età! Ci mostra che a 15 anni non si può essere ‘meno santi’, perché tutti siamo chiamati a essere santi”. L’auspicio allora è che questa pellicola susciti un grande interesse, "perché Acutis dall'alto si sta muovendo; come ha fatto quando era piccolo con il sito web dei Miracoli Eucaristici, così ora sta facendo - dice - con il film", mettendo le vite di tanti giovani nelle mani del Signore.
La chiamata alla santità
Il film ha una durata di 78 minuti ed uscirà nelle sale cinematografiche spagnole venerdì 24 febbraio. Il regista vuole trasmettere il messaggio della chiamata universale alla santità., una chiamata che Papa Francesco ha ricordato nell’Esortazione apostolica Gaudete et exsultate, facendo eco al Concilio Vaticano II, che aveva sottolineato con forza come "tutti i fedeli, i cristiani di ogni condizione e stato, rafforzati da tanti e così potenti mezzi di salvezza, sono chiamati dal Signore, ciascuno a suo modo, alla perfezione di quella santità con cui il Padre stesso è perfetto".
Acutis parla ai giovani
“In Spagna saremo in molte città, da Barcellona a Granada, da Valencia a Siviglia per incontrare le tante persone che conoscono Carlo”, spiega Antonia Salzano, la mamma del Beato Acutis. “Il film racconta la vita di mio figlio e presenta tante testimonianze di chi ha ricevuto dei miracoli da lui. Questo tour spagnolo è emozionante - aggiunge - anche perché a causa della pandemia dopo la beatificazione non ha avuto modo, eccetto un’esperienza in Francia lo scorso dicembre, di viaggiare per parlare di Carlo”.
La signora Antonia non nasconde l’emozione di questa prima volta. "Non avrei mai pensato - dice - di andare in Spagna per presentare il film su mio figlio. Sono pochi quelli che vedono un figlio beatificato in vita e questo ovviamente è un po’ faticoso perché - confida - implica un grande impegno, ma lo facciamo volentieri per il Signore”. Un’opera che definisce “utile per i giovani, il cui valore è stato riconosciuto anche dal Ministero della Cultura in Spagna e dunque sarà proiettato nelle scuole”.
Un film anche per i non credenti
La mamma di Carlo Acutis sottolinea l’importanza di una pellicola che “mostra la vita di un coetaneo dei giovani che oggi devono affrontare tante sfide e pericoli: penso al bullismo, alla droga, alla pornografia”. Un messaggio importante “che non è rivolto solo ai giovani cattolici, che condividono il percorso di fede di mio figlio, ma anche a quelli che non hanno ricevuto il dono della fede. Sono valori condivisibili da tutti, credenti e non credenti”. Antonia Salzano parla poi del libro scritto con Paolo Rodari dal titolo “Il segreto di mio figlio. Perché Carlo Acutis è considerato un santo”, edito da Piemme. “Non mi considero una scrittrice, anzi. Però ho voluto fare chiarezza sulla vita di mio figlio, sul suo aver spalancato le porte a Cristo senza paura. Ho letto falsità, ad esempio del suo mantello che avrebbe donato a un povero, ma mio figlio non ha mai avuto un mantello… Carlo ha fatto tutto con e per Gesù”, conclude.