Padre Livio di Radio Maria di nuovo nella bufera: «Il Covid è un progetto criminale delle elite mondiali per ridurci a zombie»
Non è nuovo ad uscite provocatorie e, in questo caso, "complottiste". Padre Livio Falzaga, celebre fondatore e conduttore di Radio Maria se n'è uscito con un'altra frase che ha suscitato innumerevoli polemiche: «Il Covid è un progetto criminale delle elite mondiali per ridurci a zombie».
Il Corriere della Sera ha raccontato il 16/11 il mondo di Radio Maria con questo articolo:
Radio Maria, padre Livio e le parole sul Covid. Un fenomeno da un milione e mezzo di ascoltatori
Non in testa al ranking delle emittenti italiane ma conta su una comunità estremamente coesa e sparsa in 77 paesi del globo. Niente pubblicità i finanziamenti arrivano solo da donazioni. Gli screzi con la Chiesa ufficiale.
«Il Covid è un progetto criminale delle elite mondiali per ridurci a zombie» è certamente una affermazione come minimo priva di fondamento e padre Livio Fanzaga, il religioso ad aver pronunciato quelle parole è stato sotterrato di critiche. Va da sé che il suo messaggio è arrivato dritto come una freccia a una comunità di un milione e mezzo di affezionatissimi credenti. A tanto ammonta, infatti, l’audiece quotidiana di Radio Maria, l’emittente interprete del cattolicesimo conservatore dalle cui antenne quel messaggio è stato diffuso. Radio Maria è un fenomeno religioso e massmediatico che periodicamente torna a galla ma non sempre compreso: un fenomeno «underground» e capillare allo stesso tempo dai numeri sorprendenti.
I numeri dell’audience
I dati Audiradio non pongono la radio che trasmette da Erba (Como) sui gradini più alti di ascolto. Nel ranking che riguarda il periodo marzo-aprile 2020 figura al diciassettesimo posto tra i network nazionali con un pubblico stimato di poco superiore al milione e 400.000 persone giornaliere e 3.600.000 settimanali. Questo solo in Italia, perché in realtà le onde di Radio Maria si propagano in tutto il globo attraverso una rete di 77 emittenti «consorelle». Un risultato raggiunto da una straordinaria capacità di portare la parole di padre Livio e del suo staff in ogni angolo d’Italia. Dove qualsiasi emittente «perde» il segnale, Radio Maria arriva lo stesso: lo fa grazie a una fitta catena di ripetitori, possibilità che gli deriva dal suo status di «radio comunitaria« (previsto dalla legge Mammì del 1990). Riguarda quelle emittenti non generaliste ma al contrario che si rivolgono a un pubblico ben definito.
Niente pubblicità, solo donazioni
E qui sta l’altra chiave del successo di Radio Maria: il modello messo a punto negli anni ‘80 dall’industriale varesino Emanuele Ferrario, «padre» manageriale dell’emittente e scomparso il 9 luglio del 2020. L’intuizione di Ferrario è quella di lasciare perdere il finanziamento attraverso la pubblicità e il pubblico generalista». No ai record di pubblico, sì invece a una comunità dall’identità molto coesa e definita, molto «fidelizzata». In questo caso il sentimento religioso e la fede verso la Madonna sono ciò chew tiene incollato il pubblico alle trasmissioni. Questo profilo ha garantito a Radio Maria di prosperare solo grazie alle donazioni spontanee (e solo in parte a finanziamenti pubblici) che hanno toccato anche i 18 milioni di euro l’anno, mentre pagina Facebook vanta una community di oltre 1.700.000 fan adoranti non solo del Vangelo ma anche di padre Livio.
Gli screzi con la Chiesa
Se i fondamentali economici della radio sono solidissimi, i guai sono derivati invece dalla sua linea religiosa. E le parole pronunciate da padre Fanzaga sul Covid sono solo l’ultimo episodio di una lunga serie. I vertici dicono di seguire nel loro operato l’insegnamento tracciato da papa Wojtyla a proposito della «nuova evangelizzazione» dei cristiani. Questo ha spinto i predicatori dell’etere ad assumere posizioni molto rigide su tutti i temi sensibili da un punto di vista etico (aborto, procreazione assistita, coppie omosessuali). In alcuni casi i toni hanno assunto vette millenaristiche che hanno indotto le autorità ecclesiastiche a prendere le distanze dalla pur popolarissima emittente. Punto forte delle trasmissioni diffuse da Erba è anche la venerazione per la Madonna di Medjugorie, fenomeno verso il quale la Chiesa ufficiale ha ancora una posizione piuttosto scettica. Nel 2006 il cardinale Tarcisio Bertone, allora presidente della Cei, invito Radio Maria a un «atteggiamento prudenziale» nei confronti delle miracolistiche narrazioni su Medjugorie.
Le parole di padre Livio
«Anima» e voce instancabile di Radio Maria è padre Livio Fanzaga, sacerdote ottantenne e «maratoneta» del microfono non nuovo a intemperanze verbali. Nel 2016, l’indomani dell’approvazione della legge sulle unioni civili, si rivolse con queste parole alla senatrice Pd Monica Cirinnà che festeggiava il traguardo: «Questa qui mi sembra un po’ la donna del capitolo diciassettesimo dell’Apocalisse, la Babilonia insomma… Adesso brinda a prosecco, alla vittoria. Signora, arriveranno anche i funerali, stia tranquilla. Glielo auguro il più lontano possibile, ma arriverà anche quello». Affermazione che costò al religioso la sospensione di sei mesi da parte dell’Ordine dei giornalisti. Note e ripetute sono anche le sue posizioni contrarie alle teorie dell’evoluzionismo di Darwin: «Fanno ridere i polli! Perché tutte le ricerche scientifiche più aggiornate, più preparate, più serie ci dicono che l’uomo è apparso sulla terra già uomo Non c’è nessun segno, nessuna dimostrazione, nessuna possibilità che pian piano la scimmia abbia imparato prima il bergamasco, poi l’italiano, poi l’inglese».