Il Battesimo e il ragazzo del vangelo secondo Marco
Ho letto un'interpretazione del Vangelo di Marco in senso battesimale che non conoscevo e che mi ha affascinato:
Parliamo del Battesimo con l’aiuto del primo Vangelo, quello di Marco, scritto – secondo molti studiosi – per l’adulto che si preparava a ricevere il Sacramento. Questo Vangelo era letto interamente la notte di Pasqua, durante la Veglia in cui venivano celebrati i Battesimi. Analizziamo due personaggi.
Il ragazzo che fugge nudo
Marco, solo lui, ci racconta che nel Getsemani, quando Gesù, dopo il tradimento di Giuda, è catturato dai soldati… Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono. Lo seguiva però un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo. [Mc. 14, 45-52]
Il giovane vestito di una veste bianca
Marco poi racconta che quando le donne, il mattino di Pasqua, vanno al sepolcro per ungere Gesù… Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: «Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto»» … [Mc 15, 1-8]
Chi è questo giovane
Chi è questo ragazzo/giovane? Le donne si chiedono: chi ci fi farà rotolare via la pietra dal sepolcro, pietra pesante? Alzano gli occhi e vedono che la pietra era stata già fatta rotolare via. Entrate videro un giovane seduto a destra avvolto con un abito bianco e si spaventarono. Leggere accanto questi due testi, probabilmente ci può portare a una indicazione molto interessante. Se – come sembra oggi molto probabile - il vangelo di Marco era il vangelo del catecumeno, cioè il vangelo che si rivolgeva al neofita che riceveva il battesimo nella notte di pasqua quando – secondo fonti attendibili – questo vangelo era letto per intero e questa lettura accompagnava la deposizione delle vesti da parte di colui che veniva immerso nell’acqua; da quest’acqua ne usciva ricevendo la veste bianca e sedeva alla destra, avvolto in questo abito bianco e dava l’annuncio del risorto.
E’ possibile intravedere in questa figura enigmatica – questo giovinetto – la figura di colui che si spoglia dei propri abiti, viene immerso nell’acqua, risale e viene avvolto dall’abito bianco; ormai può vivere da con-risorto con Cristo e annunciare la resurrezione e sedere alla destra. Tutto questo rientra nelle catechesi battesimali neotestamentarie quando si dice che il battezzato è risorto con Cristo, è seduto alla destra con lui. Ha rivestito Cristo e dunque condivide il Cristo stesso.
A questo giovane, neo-battezzato, spetta ormai il compito di annunciare il Vangelo: È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: «Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto». Anche noi, come le donne, fuggiamo via da un Cristo morto: ormai è risorto! E con il neo-battezzato degli inizi, anche noi battezzati moderni e forse un po’ distratti, ancora con il mantello della passione addosso (memoria di bramosia, di menzogna, di tradimenti, di infedeltà al Maestro…) ascoltiamo questo annuncio e facciamoci annunciatori di un Risorto!
Nella sua lettera ai Romani, Paolo dice esattamente questo. Ho tenuto una traduzione alla lettera per evidenziare la fatica di Paolo nel cercare di spiegare questa novità tipicamente pasquale. [Le parole in grassetto sono dei neologismi di Paolo]
Quanti siamo stati immersi in Cristo Gesù, nella morte di lui siamo stati immersi. Siamo stati con-crocifissi e siamo stati con-sepolti con lui per mezzo dell’immersione per la morte, affinché come risuscitò Cristo dai morti per la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita. Se infatti siamo stati con-innestati a somiglianza della sua morte, ma anche della risurrezione saremo (con-innestati). Sapendo questo: che il nostro uomo vecchio è stato con-crocifisso, affinché fosse inoperante il peccato, perché noi non servissimo più al peccato. Se ora siamo con-morti con Cristo, crediamo anche che con-vivremo con lui sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più, la morte di lui non ha più potere. (Romani 6, 3-9)
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