Il grest "antivirus" 2020: un'esperienza riuscita!
E' stato un grest anomalo, per piccoli numeri (42 anzichè i 120 circa degli anni precedenti) e piccoli gruppi (7 bambini a gruppo, dalla II elementare alla II media, accompagnati - come da protocollo per la sicurezza - da un maggiorenne che li ha seguiti passo passo). Eppure è stato un grest riuscito, bello e interessante al punto da poter ispirare anche il futuro. Al termine delle tre settimane i bambini erano contenti dell'esperienza vissuta. Sicuramente è stata più tranquilla e ordinata del solito.
Anche l'equipe di animatori minorenni (20, alternandosi in due gruppi di 10, un giorno per gruppo) si è affiatata e ha lavorato con impegno: senza particolari scontri (inevitabili quando lavori sotto il sole per parecchie ore di seguito), organizzandosi a coppie nelle diverse postazioni gioco, ma anche presenti (a distanza di sicurezza) per collaborare nelle attività, durante la preghiera e nella postazione video.
Importante è stata anche la presenza degli adulti (una decina) che si sono alternati per garantire la pulizia continua dei bagni ed essere disponibili nelle diverse necessità.
Fondamentale è stata inoltre la presenza degli universitari e dei neo-maturati (quest'anno liberi prima del solito) che hanno accompagnato i gruppi (anche loro alternandosi in piccole equipe) e hanno offerto una testimonianza di servizio e di continuità per gli animatori più giovani che avevano così dei riferimenti positivi davanti ai loro occhi.
Suddivisi nei piccoli gruppi, che dovevano evitare di incontrarsi per limitare il pericolo di contagio, i bambini hanno seguito un programma che alternava i giochi "a tema" (legati al calcio nel campo, appunto, di calcio; alla palla avvelenata nella piastra del basket; alle "olimpiadi" nel parco degli ulivi; a giochi musicali nel salone; a giochi d'intelletto nello spazio retro Chiesa e una postazione wii sempre in uno spazio al coperto). Ai giochi alternavano il tempo della preghiera (in Chiesa), della merenda e del pranzo (nelle stanze dedicate al proprio gruppo o alle postazioni esterne create con gazebi) o ancora l'ora del video in salone (problematico per la difficoltà di trovare film o serie tv graditi a tutti, considerando anche l'ampia offerta di Netflix e Disney) e l'attività, sempre di un'ora, diversa ogni giorno: molto gradita la "scuola di cucina", poi attività manuali o espressive (creando il "talent") o catechistiche (il venerdì, creando cartelloni utili per la Messa domenicale).
Tutto questo ha permesso di vivere un grest più ordinato, tranquillo, PULITO: poche cartacce in giro, pochi palloni dispersi o altro materiale distrutto.
Fondamentale, infine, il coordinamento dell'equipe dei formatori che hanno gestito i bambini in qualità di accompagnatori e gli animatori stimolandoli, nelle verifiche quotidiane, a programmare e gestire i giochi e le altre attività, indicando anticipatamente il programma settimanale delle coppie di animatori.
Buona anche l'esperienza dei giochi d'acqua (due volte) e delle preghiere con la presenza di "ospiti straordinari" come un missionario OMI (p. Fabio), dei diaconi del Padre Monti nel giorno precedente alla loro ordinazione avvenuta nella nostra Parrocchia il 24 giugno, arrivando a proposte "ardite" come l'adorazione eucaristica che non avrei osato fare in altre, più caotiche, situazioni.
Sono mancati certo i momenti collettivi di ballo con l'inno del grest assente come molte altre cose (come la maglietta del grest che è stata creata dai bambini stessi a fine esperienza, sostituita da una inedita mascherina anticovid con colori differenti per gruppo e personalizzate con il loro nome) e altri momenti collettivi che hanno sempre trasmesso entusiasmo.
Non dimenticheremo, ma ne faremo in futuro volentieri a meno, degli ingressi e delle uscite in orari differenziati (e personalizzate, lasciando i genitori fuori dal portone), del controllo quotidiano della temperatura con termoscanner e il richiamo continuo a mantenere le mascherine e le distanze.